Anche Fitch ci declassa. L’Italia non è affidabile

Anche per l’agenzia di rating Fitch, non siamo un paese economicamente affidabile. La modestissima crescita dell’Italia – già motivo di bocciatura da parte delle altre due agenzie che esaminano l’attendibilità della forza economica delle nazioni, Standard & Poor’ s e Moody’ s – ha di fatto inciso sul giudizio che ha declassato il nostro Paese. La discesa del gradino da «AA-» a «A+» che ha inciso nella perdita della doppia “A” è sostanzialmente dovuta alla poca credibilità ad un Governo stabile che riesca definitivamente a consolidare l’economia del paese. L’ulteriore manovra, basata esclusivamente su tagli alle spese e sull’incremento fiscale che preme sui lavoratori, ha rimediato alla momentanea preoccupazione di non essere trascinati in un baratro senza uscita, ma non ha convinto gli investitori che non credono in una risoluzione a breve termine della crisi. Un debito pubblico enorme, la mancanza di politiche orientate allo sviluppo e investimenti pari a zero per la creazione di posti di lavoro hanno pesato sul giudizio da parte della terza delle tre agenzie di rating. Tuttavia occorrerà attendere la riapertura dei mercati finanziari per la verifica della valutazione di Fitch.

La Presidenza del Consiglio ha commentato la scelta dell’Agenzia come un giudizio annunciato e influenzato dall’incertezza che prevale nell’eurozona, ciononostante Fitch apprezza il lavoro del Governo per gli sforzi per arrivare al risanamento.

Il declassamento di Fitch ha interessato anche la Spagna scesa di due gradini e posizionandosi al livello di doppia «AA-», mentre per il Portogallo è stato confermato lo standing che lo mantiene vicinissimo al rating spazzatura raggiunto da Grecia e Irlanda.

Massimo Ticchio

foto: blogfinanza.com

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