Accadde Oggi: La febbre che cambiò la disco e una generazione

SATURDAY NIGHT FEVERAccadde Oggi nel Cinema: il 14 Dicembre 1977 veniva presentato a New York in anteprima mondiale “La febbre del sabato sera”, di John Badham, un film che ha influenzato un’intera generazione. Uscì poi nelle sale il 16 dicembre, due giorni dopo, con un grandissimo successo di pubblico.

Tanti i premi ed i riconoscimenti; una candidatura agli Oscar 1978: miglior attore protagonista (John Travolta alias Tony Manero). Quattro candidature ai Golden Globe 1978: miglior film musicale, miglior attore cinematografico in un film musicale (John Travolta), migliore colonna sonora originale (Barry Gibb, Maurice Gibb, Robin Gibb, David Shire), migliore canzone originale (“How Deep Is Your Love?” di Barry Gibb, Maurice Gibb, Robin Gibb. Due candidature ai BAFTA Awards 1979: Anthony Asquith Award per la colonna sonora (Barry Gibb, Maurice Gibb, Robin Gibb), miglior sonoro (Michael Colgan, Les Lazarowitz, John Wilkinson, Robert W. Glass Jr., John T. Reitz. New York City, anni Settanta.

saturday-night-feverTony Manero (John Travolta) adolescente italoamericano, di famiglia semplice, immigrata, impiegato in un negozio di vernici, vive a Brooklyn con la madre casalinga e il padre disoccupato e passa il tempo libero insieme agli amici proletari del quartiere. Una vita senza ideali, senza passioni. E’ un’esistenza di droga, sbronze e risse, trascorsa aspettando di poter esibirsi alla discoteca Odyssey 2001 per mettere finalmente in scena il proprio talento di ballerino, unico riscatto da una vita monotona e senza prospettive.

Con la ballerina Stephanie Mangano, una donna di quasi dieci anni più grande di lui, molto bella ed ambiziosa quanto insicura e dolce, Tony decide un la-febbre-del-sabato-sera08giorno di allenarsi per partecipare all’imminente gara di ballo. La circostanza diventa per lui l’inizio di una presa di coscienza e di una necessaria messa in discussione del suo stile di vita. Film epocale e serissimo sulla condizione di una gioventù volonterosa ma emarginata, post-Vietnam e completamente rifluita nel gorgo del disimpegno sociale e politico. Il film nasce in particolare da un’inchiesta di un quotidiano newyorkese sulla vita notturna delle comunità emarginate metropolitane. La trama affronta infatti argomenti come il razzismo, la violenza tra bande, l’emarginazione e l’uso di stupefacenti nelle discoteche; affronta in maniera anche cruda la disillusione e ricerca dello sballo.

La febbre del sabato sera ha lanciato in tutto il mondo John Travolta e ancor più il suo personaggio

stefanie mangano_Una curiosità; tutti i componenti del mitico cast hanno continuato negli anni nel mondo dello spettacolo, forti di questa notorietà. Chi nel mondo della musica, del jazz in particolare, chi in “sit com”, telenovelas, telefilm vari. La coprotagonista Karen Lynn Gorney (Stephanie Mangano), attrice e cantante statunitense, dopo La Febbre del Sabato Sera ha pubblicato tre album tenendo diversi concerti nei Jazz club e locali notturni. Per quanto riguarda la carriera di attrice, è stata lontana dal mondo dello spettacolo per quasi tutti gli anni ottanta per poi tornare a lavorare in film minori.

bee geesInfine, una nota di merito e di omaggio per questo indimenticabile film, va alla colonna sonora dei Bee Gees, considerato come uno dei gruppi più noti, importanti e influenti della storia della musica pop; si sono infatti classificati fra i cinque artisti di maggior successo della storia della musica con oltre 220 milioni di dischi venduti (più dischi prodotti e scritti per altri celebri artisti), ricordati in particolare proprio per aver composto la colonna sonora della “La febbre del sabato sera”; un successo planetario, ballato dalla fine degli anni ’70 ad oggi.

How Deep Is Your Love” , splendida e suggestiva, ha vinto il Grammy Award nel 1978. Visto l’enorme successo mondiale di questa canzone, sono state realizzate molte cover: da Mina a quella molto particolare di John Frusciante, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers, in versione acustica, fino alla boy band dei Take That.

di Alessandra Paparelli

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