9mila metri scalati in Bally: sessanta anni fa alla conquista dell’Everest

BALLY“Fino al 29 Maggio 1953, la conquista dell’Everest era rimasto un sogno irrealizzabile per l’umanità.

Toccò alla fine a due membri di un team britannico ottenere l’impossibile: un apicoltore e alpinista della Nuova Zelanda, Sir Edmund Hillary, e un nepalese Tenzing Norgay.

La coppia ha raggiunto la vetta alle 11:30 ora locale il 29 maggio 1953. Venne riconosciuto come un lavoro di squadra per l’intera spedizione, ma Tenzing rivelò pochi anni dopo che Hillary aveva messo il piede sulla vetta prima.

Quando lo sherpa Tenzing Norgay ha messo i suoi ultimi passi sulla cima del mondo, ha fatto quel viaggio in un paio di stivali Bally Renna-Himalaya, legando per sempre il marchio svizzero a questo risultato epocale.”

Bally festeggia 60 anni da quando, come citato nella nota sopracitata presente sul sito ufficiale della maison, i suoi stivali hanno toccato per primi la cima dell’Everest a quasi 9mila metri dall’altezza del mare.

Per questo fantastico successo ha voluto festeggiare creando una capsule collection dedicata alla conquista della vetta, for him: scarpe, borse e giubotti in stile trecking.

Contemporaneo ed etereo risulta lo stile ideato per questo inverno, che ha un tocco di streetwear soprattutto nella serie di stivali (3 in tutto) che ricreano l’affascinante sistema di allacciatura con i ganci: per questo Bally ha individuato il creatore di questo brevetto e l’ha riprodotto sui suoi boot Vilmos, ricreati con lo stesso stile di quelli indossati da Tenzing.

Per chi all’avventura associa il viaggio, Bally ha pensato alle bag come la Vivoli in pelle e suede. Ideale per brevi viaggi, associa comodità e versatilità al lato tutto fashion dato dal design fresco e dai materiali leggeri. Davvero utile per chi non ha intenzione di portarsi a presso il mondo, ma che vuole scalarlo facendolo con poca roba in borsa in altre due varianti: leather o canvas.

di Mauro Stano

foto: cdn.blogosfere.it

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