Ucraina: Kiev attacca la roccaforte filorussa

61470569Ucraina. Le tensioni non accennano a diminuire, tanto che i militari di Kiev hanno assaltato ancora una volta i fratelli  separatisti filorussi di Slavyansk, causando almeno una quarantina di morti (tra cui un pilota, un altro è stato invece catturato) e l’abbattimento di quattro elicotteri da guerra Mi-24.
Anche a Kramatorsk, (a 20 di km di distanza) si sono registrati pesanti scontri. Lo riferisce il ministro dell’interno ucraino Arsen Avakov. La notizia è stata confermata dalle forze di autodifesa filorusse.
Un altro focolaio di guerriglia si è acceso infine a Odessa, sul Mar Nero, dove sono morte 38 persone.
Nel frattempo i separatisti filorussi hanno abbandonato la sede della procura a Lugansk, in Ucraina orientale, occupata il 29 aprile scorso, mentre i ribelli hanno accusato Kiev, di non lasciare andare via donne e bambini.  
A Slavyansk sono stati occupati 9 checkpoint e a Donetsk le ferrovie, paralizzando l’intera regione occidentale.
Ovviamente Mosca non è rimasta ad aspettare e ha chiesto al rappresentante dell’Osce Andrei Kelin, di prendere misure per fermare “l’operazione punitiva” delle autorità di Kiev in Ucraina, in quanto essa distruggerebbe gli accordi di Ginevra.
Il pericolo che tuttavia incombe come una spada di Damocle sulla popolazione, è quello che prevede l’interruzione delle forniture di gas entro la fine di maggio, anche se il commissario Ue all’energia Guenther Oettinger, ha assicurato che ciò non avverrà.
A dire il vero, la confusione regna sovrana, dunque ecco cosa sta accadendo in realtà in queste ore.
Innanzitutto spieghiamo che il cosiddetto progetto “South Stream” la cui realizzazione costerebbe 45 miliardi di dollari, è stato pensato per completare le condotte del Mar Nero e fornire entro il 2018, attraversando l’intera Penisola Balcanica, 64 miliardi di metri cubi di gas.
Tale colossale progetto è di vitale importanza, non solo per  la Russia, che è il paese produttore, ma anche per i consumatori (Bulgaria, Grecia, Serbia, Bosnia, Ungheria, Croazia, Slovenia, Italia, Austria e Cekia), in quanto il gasdotto rappresenta un transito energetico alternativo del gas russo (circa il 15% del fabbisogno europeo-occidentale di gas, che andrebbe ad aggiungersi all’oltre 30% già indirizzato alla Germania e agli altri Paesi dell’Europa nord-occidentale) rispetto all’attuale gasdotto che passa attraverso l’Ucraina.
A stoppare il tutto è stata l’Ue che non approvando il “Terzo regolamento” vorrebbe da una parte limitare al 50% la proprietà del gasdotto (da realizzare a spesa della compagnia russa), dall’altra vorrebbe liberalizzarne l’accesso ad altri produttori.
La cosa in realtà sembrerebbe mirata a far scocciare la Russia, ancora di più, anche perché la condizione che ha imposto Bruxelles, firmata dal ministro “non eletto” Guenther Oettinger, “ministro-non-eletto”  viola gli accordi bilaterali firmati da Gazprom con Austria, Bulgaria, Croazia, Grecia, Slovenia e Italia e soprattutto perché la sospensione è stata decretata nonostante il 28 gennaio scorso si fosse dato via libera al progetto.
Ma ecco quali potrebbero essere gli effetti negativi di tale blocco.
Innanzitutto molti paesi, inclusa l’Italia correrebbero il rischio di restare senza forniture, inoltre il costo del gas russo è più basso rispetto a quello da scisto degli Stati Uniti.
Ad essere colpite sarebbero parecchie zone dell’Africa maghrebina e la famosa “bretella di Opal”, che rifornisce 36 miliardi di mc di gas, in una zona compresa tra la Germania e la Repubblica Ceca.
Chiarito questo aspetto, sembra scontato che l’Ue, alle dipendenze degli atlantici, abbia preso tale decisione per mettere il difficoltà il nemico numero uno degli Usa: la Russia.
A tal proposito ricordiamo che Kiev lo scorso anno ha visto transitare sui condotti ucraini 85 miliardi di mc di gas russo ed era stata invitata a saldare tale debito, anche raetizzandolo, a prezzi scontati. In mancanza di pagamento la Russia non potrà fare a meno di tagliare le forniture, rischiando tuttavia ulteriori sanzioni dall’Ue. Insomma, il gioco non sembra poi così difficile da capire.
di Simona Mazza

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