I bulli d’America

bullo

New York City. Ci sono incontri che rimaranno nella Storia: quello di venerdì tra Trump e Zelensky è uno di questi.

Che non sarebbe stata una piacevole chiacchierata tra amici era nell’aria: da quando è salito al trono… ops.. da quando è stato eletto presidente, Trump ha chiarito in più modi che con lui non ci sarebbe stato da ridere.

Venerdì, Zelensky e Trump si sono incontrati alla Casa Bianca per firmare l’accordo sullo sfruttamento delle terre rare ucraine. I termini dell’accordo non sono chiarissimi ma, sommariamente, dovevano permettere all’America lo sfruttamento dei minerali ucraini e all’Ucraina la creazione di un fondo per la ricostruzione del paese. 

L’Ucraina, come è emerso nel corso delle trattative, non era affatto entusiasta dell’accordo ma lo avrebbe firmato per mantenere la protezione militare degli USA verso l’invasore russo.

Ma l’incontro alla Casa Bianca è stato un disastro, una pagina orribile della Storia ed il video dovrebbe essere trasmesso nelle scuole: ragazzi, ecco cos’è il bullismo. 

È il presidente degli Stati Uniti d’America, l’uomo più potente del mondo, a capo del paese che si vantava di esportare democrazia e libertà, che minaccia il presidente di un popolo invaso.

È il vice presidente degli Stati Uniti d’America, JD Vance, il secondo uomo più potente al mondo, che accusa il presidente di un paese militarmente occupato di non essere stato abbastanza diplomatico. “Diplomatico come?” chiede Zelensky, parlate bene voi che avete un oceano a proteggervi ma come vi sentireste se aveste il nemico in casa?

Non dirci come ci dobbiamo sentire! gli grida il presidente degli Stai Uniti d’America, “you’re not in a good position…you don’t have the cards” gli ha ripetuto più volte, frase che suona “non sei in posizione di scegliere, fai quello che ti si dice” ossia firma l’accordo, lascia le terre occupate a Putin e dimettiti. È questo che vuole Putin ed è questo che vuole Trump. C’era da chiedere a JD Vance se questo fosse un esempio della diplomazia di cui stava parlando a Zelensky poco prima.

Non so come sia successo, ma il mondo sta andando alla rovescia: la Russia e gli USA a braccetto, la prima che invade un paese libero e sovrano ed i secondi che mistificano la realtà e fanno dell’invasore la vittima e dell’invaso il colpevole. 

L’Europa guarda sconcertata. Perché hai voglia a dire che bisogna rispondere, ma non puoi abbassarti, assurdo a dirlo, al livello del presidente degli Stati Uniti d’America e del suo vice e devi usare un altro tono: lasciare a Trump ed al suo sodale i modi da bullo e rispondere con il secco garbo di Macron che, lunedì scorso, ha corretto la menzogna di Trump sui soldi pagati alla Ucraina “Per essere chiari, Donald,” gli ha detto Macron, “l’Europa ha pagato il 60% del costo della guerra.” 

Ma Trump continua a ripetere che gli USA hanno speso 350 miliardi anche se, proprio dai conti dello stato americano, la spesa risulta essere di circa 130.

Zelensky, ovviamente, non ha firmato l’accordo: essere ricattato in cambio di protezione lo poteva tollerare, ma cedere le ricchezze del paese senza ottenere quasi niente no.

E adesso?

“Il Presidente Zelensky non è pronto per la pace se l’America è coinvolta, perché il nostro coinvolgimento lo fa sentire avvantaggiato nelle negoziazioni. Io non voglio avvantaggiare, io voglio la pace.” Lo ha scritto sui social Donald Trump dopo il fallito incontro. Una pace della quale Trump ha già discusso, amabilmente, con Putin, l’invasore.

Dobbiamo farcene una ragione: finché Trump sarà presidente, a mio avviso, l’America starà dalla parte sbagliata della Storia.

Image by Tibor Janosi Mozes from Pixabay

1 risposta

  1. Riecco Palmiro

    Grazie Donald per la satira che ci offri.
    Ci fai scompisciare dal ridere

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