Toyota acquista la Daihatsu

toyota-signIl leader mondiale nella vendita di autoveicoli, Toyota, compie una nuova mossa per mantenere la prima posizione nei riguardi dei concorrenti.

Infatti – la notizia è già di qualche giorno però è molto importante nel panorama mondiale del settore automobilistico – Toyota, che ha confermato nel 2015 il primato mondiale con le vendite pari a circa 10,15 milioni di autoveicoli, acquisisce il marchio giapponese Daihatsu.

È bene ricordare come da qualche anno è cominciata una lotta feroce tra i principali costruttori di auto per la leadership, ma anche per le posizioni inferiori, che risultano rilevanti fino alle settima; non a caso negli ultimi mesi del 2015 circolava la notizia di una possibile o voluta fusione/alleanza tra FCA e GM (General Motors), sempre nell’ottica di rafforzare la propria posizione sui concorrenti.

Questa strategia evidenzia la volontà di Toyota di rafforzare il suo impegno significativo verso le piccole cilindrate e i mercati emergenti. La casa automobilistica Daihatsu già da qualche anno non è più presente nei listini europei, dove riscuoteva un successo limitato rispetto alla clientela asiatica.

La prima collaborazione tra le due case giapponesi risale al 1967, ma fu nel 1998 che Toyota prese la maggioranza, arrivando ad avere il 51,2% delle azioni, mentre solo dal 2011 ha cominciato a vendere vetture con il proprio marchio realizzate dalla controllata.

Ora Toyota passa al 100% del capitale di Daihatsu. L’operazione, basata su di uno scambio azionario, prevede un valore equivalente a oltre 3 miliardi di dollari, e diventerà effettiva solamente a partire dal primo agosto, subito dopo l’uscita di Daihatsu dalla Borsa (27 luglio). Il principale gruppo automobilistico mondiale offre 0,26 azioni proprie per ogni titolo dell’attuale affiliata.

L’operazione è volta anche a rafforzare lo stesso marchio Daihatsu, che negli ultimi anni ha subito una forte pressione dalla concorrenza, soprattutto da un altro costruttore giapponese, Suzuki, con il quale aveva intrapreso una guerra dei prezzi.

Toyota sta lentamente promuovendo un consolidamento dell’industria automobilistica giapponese, anche attraverso una intensificazione di legami non necessariamente azionari, come quello con Mazda annunciato l’anno scorso; inoltre possiede anche la maggioranza in Hino, e ha quote in Isuzu e Fuji Heavy, casa madre della Subaru.

Tra i costruttori di automobilistici è guerra! Una guerra dettata, forse, non tanto dall’esigenza di dimostrare la propria leadership, ma piuttosto spinta dalla necessità di sopravvivere in un mercato mondiale sempre più incontrollato, fatto spesso di isterismi, dove solo chi è grande può sopravvivere.

di Giorgio Chiatti

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