Spello, ombelico d’Italia, tra fiori e opere d’arte

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Questa settimana vi proponiamo una gita al centro dell’Umbria: Spello, graziosa cittadina di bassa collina in provincia di Perugia, ricca di storia, di meravigliosi scorci tra vicoli e vicoletti, di affreschi, pitture e rovine.

La storia

Già esistente presso gli Umbri col nome di Hispellum, divenne colonia romana nel primo secolo a C. La cinta muraria, una delle meglio conservate in Italia, attesta l’importanza che la città ebbe. Devastata dai barbari, fu poi nei secoli annessa al ducato di Spoleto prima ed al papato poi. Il suo territorio si estende fino alle Sorgenti del Clitunno, citate in un precedente articolo.

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Moltissimi i luoghi da visitare: l’Anfiteatro, la Porta Consolare con torre quadrata e tre statue di epoca della Roma repubblicana, le mura percorribili in parte nei loro due chilometri di estensione, il Palazzo comunale (in foto), la fontana del 1500, la Cappella Tega ricca di affreschi, la Collegiata di Santa Maria Maggiore con opere del Pinturicchio, le chiese di Sant’Andrea e San Lorenzo. Insomma un giro ricchissimo che può durare dalle due alle quattro ore.

Il centro è stato pedonalizzato e alla base della cittadina due ampi parcheggi, di cui uno gratuito, sono a disposizione dei visitatori. Famosa l’infiorata che si svolge il 10 ed 11 giugno e che attira decine di migliaia di visitatori da tutta Italia. Uno spettacolo floreale indimenticabile che viene preparato con cura in moltissime strade del centro storico, una vera chicca per i fotografi.

Numerose le leggende legate a Spello

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Una storia poco nota raccontata da alcuni anziani del paese è legata ad un monastero poco distante dalla cittadina, ormai completamente distrutto. Si narra che la devozione esagerata degli abitanti di Spello obbligava i monaci a continue veglie di preghiera. Per questo motivo e per dei supposti peccati carnali che alcuni religiosi avrebbero commesso, il monastero venne colpito da una terribile epidemia che nel volgere di pochi giorni fece morire tutti i suoi abitanti.

Ma la leggenda si arricchisce di altre sfumature. Infatti sembra che dopo questa malattia mortale gli abitanti di Spello iniziarono a vedere delle figure, vestite di saio e cappuccio, che vagavano nella notte con delle torce accese in mano, cantando e pregando, in fila indiana fino allo Scoglio del Diavolo, verso il Monte Subasio, dove il Demonio li attendeva per impadronirsi delle loro anime. Facile immaginare che quello fu il castigo divino riservato a quei monaci che in vita avevano rifiutato le novene.

Come arrivarci

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Da Roma occorrono circa due ore e quindici minuti. Dal Grande Raccordo Anulare prendere l’autostrada per Firenze fino ad Orte. Quindi la via Flaminia in direzione Terni, Spoleto Foligno. Quindi la strada statale 75 per Spello. Le indicazioni stradali sono molteplici e tutte molto chiare. L’ultima parte del percorso è ricca di squarci paesaggistici mozzafiato.

Dove mangiare

I ristoranti e le trattorie sono davvero tanti e faremmo un torto a citarne alcuni tralasciandone altri. Ma, qualsiasi ne scegliate, vi consigliamo di gustare come antipasto la “Torta al Testo”. A seguire “la Pasta alla Norcina” o gli Strangozzi , e come secondo l’ “Impastoiata” a base di legumi e polenta, oppure il “Filetto di persico alle erbe” od anche una omelette al tartufo. Poi la “Ciaramicola” come dolce. Il costo vi stupirà per la qualità del prodotto e del gusto.

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