Shenmue e il suo effetto farfalla nel mondo dei videogiochi

L’effetto farfalla, locuzione espressa nella Teoria del Caos e meglio conosciuta come “dipendenza sensibile alle condizioni iniziali”, è un concetto talmente intrigante e curioso che non può non essere associato anche all’amato e divertente universo dei videogiochi.
Guardando film come The Butterfly Effect o, meglio ancora, come Sliding Doors, si capisce immediatamente a cosa ci riferiamo. Nella vita di tutti, se ci si ferma a riflettere per un istante, si potrebbero trovare decine di singoli episodi che ne hanno condizionato il corso, gli avvenimenti che si sarebbero susseguiti da quel momento in poi e, quindi, la vita nella sua interezza.
Per esempio, se chi vi sta scrivendo circa quindici anni fa, trovandosi in Giappone, non avesse deciso un pomeriggio di uscire per andare a prendere una birra da un vecchio amico, a quest’ora non sarebbe sulle pagine di Multiplayer.it per raccontarvi questi fatti.
Ma qui non si sta parlando né di noi né di voi né di chiunque altro, bensì di come circa vent’anni fa la sola idea di sviluppare Shenmue abbia in seguito modificato il futuro di SEGA e di conseguenza l’intera storia dei videogiochi.
A cosa giocheremmo oggi se all’epoca Yu Suzuki non avesse avuto quell’intuizione? Quali console avremmo adesso collegate alla televisione, se il produttore giapponese avesse snobbato la propria ammiraglia Dreamcast e avesse continuato a pensare giochi per il mercato coin-op?
Shenmue è stato così importante per il corso degli eventi che nessuno potrà mai sapere quale piega avrebbero preso gli eventi nel caso in cui il capolavoro di SEGA non fosse mai esistito. E se nemmeno Videogiocando fosse mai esistito? Probabilmente a quest’ora saremmo tutti a sorseggiare mojito su una spiaggia tropicale.

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