Saviano: da uomo autentico a infinita replica di se stesso

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L’immagine da vittima fa tendenza. Ora per Saviano si raccolgono firme dopo l’attacco di Vittorio Feltri. Certo un gesto del giornalista de Il Giornale, per nulla edificante neanche per tutti coloro a cui Saviano non sta troppo simpatico. Tuttavia quelle  firme sia a sostegno che contro l’autore di Gomorra, sarebbe bene raccoglierle per altre persone, per tutte quelle abbandonate dallo Stato costantemente sotto minaccia dalla mafia, senza supporti economici di alcun genere, senza scorta, senza platea, senza nessuno che possa davvero rendergli di nuovo una vita serena. Saviano, no, lui, può parlare, può  polemizzare, può far conto sulla scorta  e sull’appoggio del pubblico, eppure chissà perché non vuole mai cambiare tema di discussione. Certo il suo coraggio nel momento in cui scrisse Gomorra è assolutamente apprezzabile; ma resta il fatto che è lui ad averlo scelto. Lui che la scorta ce l’ha per aver consapevolmente scritto un libro e che quindi consapevolmente è incorso in problemi di incolumità personale. Gli altri invece, tutti quei loro senza nome che non hanno scelto e che le minacce le hanno ricevute perché qualcuno gli è venuto a bussare alla porta della loro azienda per chiedere il pizzo, in molti casi non sono stati tutelati neanche quando con grande coraggio si sono esposti per combattere l’oltraggio alla libertà individuale. Saviano ha un programma da condurre, un programma che verte sulla cultura, e un programma in cui una volta tanto ci piacerebbe vederlo parlare di altro, di qualcosa che sia al di fuori della mafia. Ecco in questo manca di coraggio, nello sperimentarsi in altri ambiti che prescindano dalla sua notorietà come personaggio dedito alla lotta alla mafia. Paura del calo di ascolti, del pubblico che lo segue? Ognuno saprà certamente farsi un’idea da quanto suggerito dalle sue continue esternazioni, divenute ormai come un mantra, tese a confermare con estrema chiarezza l’attaccamento alla vita da personaggio a cui sembra non voler rinunciare. Alza il tiro Saviano, e insieme alza così le misure di sicurezza, come una sorta di stratagemma indirettamente e sottilmente concepito per mantenere lo status attuale; anzi semmai rafforzandolo. Alcuni dei senza nomi perseguitati dalla mafia, invece sono li, loro non alzano il tiro,non potrebbero permetterselo,  loro vivono lasciati a loro stessi e al destino che involontariamente gli è capitato, e sperano ogni giorno che non sia l’ultimo per se stessi e per i loro cari.

 

di Redazione

 

Foto: images.movieplayer.it

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