Pena confermata. Berlusconi non può essere parlamentare europeo

berlusconi-europaSilvio Berlusconi ha recentemente annunciato la sua intenzione di candidarsi per le prossime elezioni europee, suscitando un’ondata di polemiche: su di lui grava la pena dell’interdizione dai pubblici uffici, che comporta l’impossibilità ad essere eletto.  

E’ entusiasta Silvio Berlusconi nel comunicare ai suoi l’intenzione di inserire il proprio nome nelle liste di ognuna delle 5 circoscrizioni all’interno delle quali si eleggeranno i rappresentanti italiani nel Parlamento europeo. Le elezioni sono previste tra più di due mesi (in Italia si svolgeranno il 25 maggio 2014), ma sembra che l’ex Presidente del Consiglio sia intenzionato a dare battaglia sin da subito.

Ci sono però degli ostacoli -probabilmente insuperabili- a frapporsi tra lui e la desiderata candidatura.

Tutto nasce con la sentenza di condanna della Corte d’Appello per il “caso Mediaset”, nella quale viene riconosciuto colpevole di frode fiscale e gli viene irrogata la pena di 4 anni di reclusione e di 5 di interdizione dai pubblici uffici. La Cassazione conferma la sentenza, ma rinvia gli atti alla Corte d’Appello affinché questa ridetermini al ribasso gli anni di interdizione, che saranno così ridotti a due.

Poco dopo, in virtù della “legge Severino”, che prescrive l’incandidabilità per chi sia stato condannato in certi reati a pene maggiori di due anni, il Senato vota a favore della decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore.

Ebbene è proprio questa legge il primo ostacolo alla candidatura del Cavaliere, il divieto infatti vale per 6 anni e non sembra essere aggirabile in nessun modo.

A questa si aggiunge anche la già citata condanna all’interdizione dai pubblici uffici per 2 anni: la normativa di riferimento in questo caso è il codice penale, che all’art. 28 impone per chi ha subito tale pena l’ineleggibilità “in qualsiasi comizio elettorale”.

Qualcuno ha sostenuto che Berlusconi potrebbe raggiungere comunque il suo obiettivo candidandosi in un altro Paese europeo. Tralasciando per un attimo le -pur interessanti- questioni sull’opportunità di ciò, va segnalato che in realtà sembrano esserci pochi spiragli giuridici anche su questo fronte: “se ti candidi alle elezioni del Parlamento europeo, dovrai dichiarare di non essere stato privato del diritto di eleggibilità e di non esserti candidato in un altro paese dell’UE”, così recita il sito ufficiale dell’Unione Europea.

Poiché sembra quasi impossibile ritenere che gli elettori avranno veramente l’opportunità di votare per Berlusconi a  maggio, viene spontaneo ora considerare quella dell’ex premier un’abile mossa politica, il  cui vero obiettivo era probabilmente quello di far risvegliare l’attenzione su di lui o destare la preoccupazione degli esponenti dei suoi oppositori. Agitare un po’ le acque insomma.
Comunque sia, questo sembra essere solo il prologo delle vicende che ci condurranno fino alle europee e vedranno presumibilmente protagonisti -oltre lo stesso Berlusconi- anche il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle.

di Lorenzo Masucci

foto: libertiamo.it

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