Per la prima volta assistiamo all’incontro tra due pontefici. L’ultimo volta in cui hanno “regnato” due papi, risale, infatti, al periodo dello “scisma d’oriente”, fra il 300 e l’inizio del 400. Prima ancora, nel 200 vi fu un’altra “strana” convivenza, difficile a dire il vero, tra Bonifacio VIII e Celestino V: in quell’occasione Papa Caetani, (Bonifacio VIII), temendo che Pietro da Morrone, si rimangiasse le dimissioni dal pontificato, lo fece rinchiudere nella rocca di Fumone in Ciociaria.
Ma veniamo ai nostri giorni: Ratzinger, il Papa emerito, aspetta ai bordi della pista dell’eliporto di Castel Gandolfo e il suo successore Papa Bergoglio, arriva con l’elicottero messo a disposizione dall’Aeronautica militare.
Dopo l’abbraccio caloroso, i due si sono intrattenuti a colloquio 45 minuti nel salottino del palazzo Apostolico e l’immagine dei due Papi, seduti uno di fronte all’altro, è già storia.
Si è trattato dell’unico momento che hanno potuto immortalare stampa e televisione vaticana.
Al dialogo, iniziato telefonicamente la sera dell’elezione e poi il 19 marzo, non hanno infatti partecipato i segretari, mons. Georg Gaenswein e Alfred Xuereb, nè gli uomini della Prefettura della Casa Pontificia, né le telecamere del Ctv. Tale esclusione è da imputarsi alla segretezza dei contenuti del rapporto sul Vatileaks, forniti dalla commissione d’inchiesta dei porporati Julian Herranz, Josef Tomko e Salvatore De Giorgi.
Si tratta di un aspetto estremamente delicato e legato alla riforma della Curia, pensata anche da Ratzinger, e ora arrivata a un momento improrogabile, viste le nomine che Papa Francesco si appresta a fare, prima di tutte il successore del card. Tarcisio Bertone al posto chiave di Segretario di Stato.
L’incontro è stato definito da Padre Lombardi “momento di altissima, profondissima comunione”. Nel corso del quale è stato da parte di Ratzinger rinnovato “questo suo atto di riverenza e di obbedienza al suo successore”, mentre “certamente Papa Francesco ha rinnovato la gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da Papa Benedetto XVI nel corso del suo pontificato”. Ratzinger avrebbe dato indicazioni utili al suo successore, che dopo Pasqua dovrà riorganizzare Curia e dicasteri vaticani. Il portavoce della Stampa Vaticana ha negato invece che i due papi si siano confrontati sul memoriale che l’emerito avrebbe lasciato a Bergoglio “non esiste e non è mai esistito un simile documento”.
Questa dichiarazione smentisce lo storico segretario di papa Roncalli, Lorsi Capovilla, che aveva parlato del dossier, il quotidiano del Cei Avvenire, che aveva pubblicato le dichiarazioni di Capoville e il giornalista Marco Roncalli, nipote di Giovanni XXIII.
Non c’è dato di sapere inoltre se Benedetto XVI ha deciso, prima che la sua rinuncia diventasse effettiva, di lasciare al successore documenti sui lefebvriani .
Al termine dell’incontro i due hanno pregato insieme, sullo stesso inginocchiatoio, e pranzato con il segretario di Ratzinger, nonché prefetto della casa pontificia, monsignore Gaenswein e con il secondo segretario, monsignor Xuereb, “prestato” in questi giorni a Francesco.
di Simona Mazza
foto: tmnews.it – apostatisidiventa.blogspot.it
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