La collezione Primavera Estate 2020 di Albagía

Albagía è un brand di prét à couture e per Angela Stanzione, ceo e ideatrice del progetto, significa “vento dell’alba”.  Come tiepidi raggi di sole trasportati dal vento, i due fenomeni atmosferici raccontano di moda, e accendono di energia l’animo di una donna sensuale e contemporanea.

Un made in Italy fresco, dinamico e dalla vocazione retro, che traducendo dal profilo Instagram “abbraccia l’idea di una bellezza estrema”. In particolare, predilige l’immediatezza di quella fotografica: da Charlotte Rampling e Gia Carangi, immortalate da Helmut Newton negli anni Settanta (Spring 2019), a Grace Jones attraverso Jean Paul Goude (Fall 2019), al mix di sensualità e surrealismo del francese Guy L. Borduin. Non tralasciando riferimenti a Lord Snowdon e Peter Lindberg.

L’emergente Albagía presenta la collezione Primavera Estate 2020

A distanza di un anno dall’esordio a Milano Moda Donna, questa volta è la tedesca Nadja Auermann, splendida negli scatti di Newton, e immersa in un sofisticato minimalismo anni Novanta, a ispirare l’inedita prova del brand. L’emergente Albagía, con Federico Piaggi e Stefano Citron alla direzione creativa, segue i ritmi del calendario meneghino e presenta la sua terza linea: la Spring Summer 2020. Dal lounge bar Radio Roftop Milano – famosa terrazza in stile newyorkese, al decimo piano dell’hotel ME Milan Il DucaAngela Stanzione sceglie l’ora del crepuscolo, che magicamente colora lo strepitoso skyline milanese; mentre i toni caldi, di riflesso, illuminano la location e il glamour retro dei 26 modelli presentati. 

Elegante equilibrio per una femminilità sicura di sé

In scena un raffinato match, tra il rigore di tagli e geometrie, e la fluidità di materiali pregiati – organza, crêpe de chine e cady di seta -, elegante equilibrio che punta su una femminilità disinvolta e sicura di sé. 

Ad aprire le danze, l’impavido tailleur che ha tutta l’aria spettinata di rompere le righe, composto da un blazer senza maniche e un panta pareo iper strutturato. Due versioni: una total black, l’altra blue royal, entrambe trapelano androginia; una forza che poi ama ricercare quel pizzico di glam senza troppi orpelli, e completare l’immagine con sandali alti, occhiali a mascherina e mono orecchini pendenti.

Una spruzzata di colori vitamici contamina brevemente le proposte, lasciando sempre ai non colori per eccellenza, leitmotiv cromatico del brand, sperimentazioni avant garde. Il bianco e il nero sono luci e ombre: una dicotomia ricercata e improvvisata negli shooting che hanno fatto la storia della moda, e che Albagía riprende sui modelli, orchestrando un personale surrealismo e assecondando una visione cosmopolita, che essenzialmente lascia il segno. 

Le geometrie sono protagoniste nelle forme e nei grafismi

L’idea di abbigliarsi seguendo uno stile big city, che proprio non riesce a rispettare il rigore di tagli seriosi e trame troppo classiche, e segue fabbricazioni accattivanti. Da scolli profondi e rigidi volant asimmetrici, agli orli di deliziosi cocktail dress che hanno la stessa disarmonia, le geometrie sono protagoniste sia per la linearità delle forme, sia per i grafismi. Un dispiego di maxi pois alternati a righe irregolari che spesso sembrano tasti di un pianoforte gigante, appiccicati come un pazzo cut & paste; mentre gli occhi all’improvviso strizzano le palpebre, alla versione micro e all over di simpatiche stelline.

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