
Con la rubrica Cinestory stiamo approfondendo le origini del cinema, partendo naturalmente dagli esordi del muto: abbiamo citato i famosi fratelli Lumière, George Méliès, i grandi registi russi, tutte figure estremamente importanti che hanno una cosa in comune, una caratteristica scontata ma non troppo: tutti i personaggi citati sono uomini. Cosa significa questo? Che ruolo hanno avuto le donne nel cinema muto? Anche loro sono state registe, sceneggiatrici, attrici?
La risposta, anche in questo caso, è scontata. Non solo le donne hanno avuto un ruolo centrale nella settima arte ma in molti paesi come Francia, Italia e Stati Uniti, paesi dove si è principalmente sviluppato il cinema degli esordi, il periodo del cinema muto è stato quello più propizio per il genere femminile nel campo dell’audiovisivo, distinguendosi nei lavori più disparati. Nonostante questo, a differenza dei loro colleghi uomini, nel corso degli anni sono state messe sempre più in secondo piano fin quasi a scomparire; da qui nasce l’idea di riportarle alla luce tramite una bellissima mostra, di rendere Visibili quelle che, per troppo tempo, sono state rese Invisibili.
Tutto questo è stato ed è tuttora reso possibile grazie al ritrovamento di fonti e documenti che per molto tempo non sono stati degnamente considerati, tra locandine d’epoca, riviste e documenti personali nonché sequenze di film che sembravano esser andate ormai perdute.

La mostra, organizzata da Archivio Luce Cinecittà e promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione della Cineteca di Bologna, del Museo Nazionale del Cinema di Torino e del Centro Sperimentale di Cinematografia, è situata all’interno dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma e sarà visibile fino al 28 settembre.

Il percorso organizzato segue un ordine cronologico che parte dai primi anni del Novecento fino agli anni Quaranta e ci mostra vita, immagini e opere di 30 pioniere, partendo dalla prima regista italiana Elvira Coda Notari sino a Maria de Matteis, celebre costumista. I pannelli esplicativi ci raccontano di vite incredibili e numerose occupazioni, il tutto accompagnato da cimeli e sequenze di lungometraggi grazie ai quali possiamo immergerci ancora di più in quel mondo fatto di cineprese, luci e magia.

Poter vedere coi nostri occhi le figure che hanno contribuito a porre le basi del cinema così come lo conosciamo oggi è un privilegio e una grande emozione, e non si può fare a meno di pensare quanto sia stato necessario questo lavoro di recupero di materiale dimenticato che ha contribuito a dare il giusto valore a queste donne, un omaggio alla loro forza che ritorna, di nuovo e finalmente, visibile.

Foto dell’autrice


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