Intervista alla criminologa americana Laura Pettler

1544439_10202673182778181_198488826_n[2]Nella prospettiva di ampliare il panorama di conoscenze in campo forense e favorire il confronto con altre tecniche e metodologie di indagine, la WAWFE, (Associazione Mondiale Donne Forensi), ha avuto l’onore, di avere sua ospite a Roma lo scorso febbraio, la Criminologa americana Laura Pettler, esperta della scena del crimine ed, in particolare, di Staging, ossia l’alterazione della scena del crimine ad opera dell’autore di reato, argomento sul quale la stessa ha da poco scritto un libro.

Cogliendo al volo l’occasione di approfondire un tema purtroppo ancora poco studiato e conosciuto qui in Italia, WAWFE ha pensato di organizzare un corso di Alta Formazione tenuto, appunto, dalla Dr.ssa Pettler che nella sua lunga carriera ha affrontato e risolto con successo molti casi di omicidio nonché Cold Case applicando un metodo investigativo da lei stessa ideato.

Il corso, rivolto a tutti gli esperti in Scienze Forensi, ha avuto grande successo ed, al termine della giornata trascorsa insieme, abbiamo rivolto un’intervista alla Dr.ssa Pettler che, molto gentilmente, ci ha parlato del suo lavoro e della grande passione che mette in quello che fa.

L’intervista in versione integrale ed in lingua inglese è disponibile sul sito WAWFE (www.wawfe.org).

Quando ha iniziato la sua carriera come criminologa forense? Come sono state le sue prime esperienze?

Ho iniziato la mia carriera nel 2002 dopo la laurea. Mi è stata data l’opportunità di collaborare come laureata presso la Youngstown State University, dove ero assistente presso la facoltà di Psicologia Forense e Scienze Forensi, insegnavo nei loro corsi e conducevo attività di ricerca. Le mie prime esperienze sono state come stagista in un laboratorio di Tossicologia Forense e allo Youngstown, Dipartimento di Polizia dell’Ohio dove mi occupavo dell’osservazione sulle indagini scena del crimine. Alla fine del mio corso di laurea, ho frequentato l’Istituto del dottor MacDonell sulle Bloodstain Evidence e ho iniziato a lavorare per lui negli anni successivi.

Per una donna sembra essere più difficile che per un uomo lavorare in ambito forense: qual è la sua esperienza personale?

Ho scoperto che essere una donna che lavora nel campo delle Scienze Forensi può essere molto impegnativo. Ho affrontato ogni sfida che mi si è presentata con determinazione e perseveranza. Ad un certo punto della mia carriera, ho lavorato soprattutto con uomini molti dei quali non erano interessati a lavorare con una donna che possedeva un insieme di capacità diverse dalle loro. Sebbene nella mia carriera abbia incontrato molti ostacoli, sono andata avanti con perseveranza dimostrando grande rispetto per gli altri e per le loro idee, attraverso la correttezza del mio lavoro, sempre dimostrando un buon carattere, e attraverso la comprensione delle sfide che gli altri si trovavano ad affrontare nel loro settore.

Nel mese di agosto 2015 sarà pubblicato dalla CRC Press il suo libro intitolato “Le dinamiche dello Staging della scena del crimine nei casi di omicidio”. WAWFE avuto l’onore di ospitarla lo scorso febbraio a Roma per un corso su questo argomento. Così ha iniziato il suo tour di presentazione del libro proprio in Italia. Ora è in tour negli USA con un grande successo. Ci può spiegare che cosa è lo Staging o alterazione della scena del crimine? Come si fa a capire se una scena del crimine potrebbe essere stata alterata? Perché la prova relativa al comportamento è così importante nelle indagini sullo Staging della scena del crimine?

Sì, è stato un grande onore iniziare il tour del mio nuovo libro a Roma. Non potrò mai ringraziare abbastanza WAWFE per la sua generosa ospitalità e l’eccellente accoglienza. 11233508_236625843198592_4550160974990749072_n[1]Sono molto grata che la presentazione del libro a Roma sia stata ben accolta dai partecipanti WAWFE e sono felice di segnalare che i partecipanti alle presentazioni degli Stati Uniti stanno reagendo con altrettanto entusiasmo. Lo Staging o alterazione della scena del crimine è la rappresentazione fisica di come una persona immagina che le cose dovrebbero apparire quando cerca di trasformare una scena di omicidio in una scena di morte naturale, come, ad esempio, un incidente di qualche tipo, un suicidio, una morte naturale, o anche un tentativo di rapina fallito. Il rapporto esistente tra la vittima ed il colpevole gioca un ruolo molto importante nella decisione dell’autore del reato di alterare o meno la scena. Se l’aggressore pensa che potrebbe essere sospettato della morte della vittima, allora sarà più probabile che egli altererà la scena rispetto all’ipotesi in cui si tratta di un estraneo che non sarebbe collegato subito alla vittima.

Per capire se una scena potrebbe essere stata alterata, cerco sia prove materiali che comportamentali che non sono coerenti con la storia di come la vittima è deceduta e parto da lì.

Al fine di condurre in modo adeguato le indagini su scene del crimine alterate, gli investigatori devono trovare un equilibrio tra istruzione, formazione ed esperienza. Dovrebbero conoscere bene tutta la letteratura relativa allo Staging ed essere investigatori molto esperti. La conoscenza approfondita del comportamento umano è fondamentale. Per riconoscere l’autore dello Staging è importante sapere che qualunque azione dell’aggressore sulla scena del crimine è finalizzata a soddisfare i suoi bisogni.

Nel suo libro lei descrive un metodo chiamato “Metodologia dell’investigazione sui casi di omicidio basata sulla vittima”. Può spiegarci in cosa consiste?

La metodologia dell’investigazione sui casi di omicidio sulla vittima (VCDIM) è un metodo investigativo scientifico globale che prevede sei fasi dell’investigazione e concetti e procedure correlati tra loro.

Ci sono pochi libri pubblicati sullo Staging della scena del crimine: perché ha deciso di scrivere questo libro? Chi ne può trarre vantaggio?

Non ci sono pubblicazioni che trattano esclusivamente dello Staging della scena del crimine. Il mio nuovo libro è il primo libro al mondo dedicato all’esame dello Staging della scena del crimine ed ai concetti ad esso relativi. Ho deciso di scrivere questo libro perché cerco di usare la mia vita per fare la differenza nelle vite degli altri. Diversi anni fa, quando ero una dottoranda, ho notato che c’era una lacuna nella letteratura. Anche se ho pubblicato la mia tesi di dottorato, “I Comportamenti dello stager della scena del crimine”, sapevo che su quella materia c’era bisogno di scrivere di più. Così, ho deciso di “put the first log on the fire” (“fare il primo passo”) e scrivere il primo libro sperando che ispirasse le persone a voler approfondire la ricerca e scrivere più libri!

Lei è il Vice Presidente della Società Investigativa Americana sui Casi Irrisolti (American Investigative Society of Cold Cases – AISOCC). Che cosa è un cold case o caso “freddo”? Come dovrebbe essere affrontata un’indagine su un cold case?

In parole semplici un cold case potrebbe essere definito come un vecchio caso irrisolto sul quale attualmente si sta investigando. Ci sono molti modi efficaci per approcciare un cold case. Personalmente, io uso il VCDIM nell’affrontare tutti i casi irrisolti. Comincio ponendo la mia prima domanda: chi è in conflitto con questa vittima? Vado avanti utilizzando il metodo VCDIM partendo da qui.

Lei ha inventato il sistema Kaleidoscope commercializzato da Carolina Forensics. Può descriverci questo nuovo sistema, presentato durante il corso WAWFE a Roma?

Il sistema Kaleidoscope è il sistema di ricostruzione della scena del crimine più completo e versatile del mondo per quanto riguarda l’applicazione sul campo. I nostri distributori di prodotti forensi lo vendono in più di 30 paesi in tutto il mondo. Chi lo usa può ricostruire contemporaneamente le traiettorie del proiettile e delle macchie di sangue utilizzando il laser, che soddisfa sia le aspettative che i giurati hanno nei confronti delle Scienze Forensi (il cosiddetto effetto CSI) che la necessità di mantenere i più alti standard di applicazione scientifica.

Cosa pensa dell’effetto CSI? Come ha influenzato l’indagine forense professionale?

La gente in genere pensa che possiamo fare molto di più di quanto in realtà possiamo davvero fare nella vita reale. Immagino che l’effetto CSI abbia avuto un forte impatto sui sistemi giudiziari anche in altri paesi oltre gli Stati Uniti, ma forse in modi differenti in relazione ai processi di analisi della scena del crimine in luoghi specifici.

Lei è un’esperta forense certificata: cosa ne pensa dell’importanza di una certificazione di qualità, al fine di assicurare la reale competenza delle persone che lavorano nel campo delle scienze forensi?

Penso che chiunque sia coinvolto nell’indagine della scena del crimine deve essere ben educato, ben addestrato, con esperienza e certificato da un organismo accreditato. Perché l’investigazione sulla scena del crimine riguarda questioni molto importanti relative alla morte delle vittime e ai diritti degli indagati, coloro che sono coinvolti nelle indagini dovrebbero dimostrare che sono competenti e abili nella ricerca scientifica al fine di evitare errori giudiziari.

Che cosa suggerisce ai giovani interessati ad iniziare una carriera nel campo delle Scienze Forensi?

Suggerisco la ricerca di informazioni su internet ed avere molti contatti con chi lavora nel campo delle Scienze Forensi. Più sono le persone competenti in materia con cui si viene in contatto, maggiori saranno le cose che si potranno imparare. Consiglio delle solide conoscenze di base che permettano agli studenti di imparare a pensare e a scrivere a livelli molto alti. Raccomando anche di partecipare a tutti i corsi a cui è possibile iscriversi. Volontariato presso le forze dell’ordine locali e l’adesione ad associazioni professionali come la Società Investigativa Americana sui Casi Irrisolti.

In tre parole: chi è Laura Pettler oggi?

Una donna che combatte per le vittime.

di Gloriana Rescigno

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