Intervista a Pál Molnár, ideatore di Anima Nova, l’innovazione per strumenti ad arco

Tra gli stand di liuteria della fiera musicale di Cremona Musica, troviamo Anima Nova, rappresentato da Pál Molnár, un musicista ungherese in pensione, che prima ha lavorato sulla riparazione dei violini, poi ha ideato un nuovo prodotto, che ora andremo a scoprire.

Molnár trovò il modo per lavorare sull’anima degli strumenti ad arco. L’anima è un piccolo cilindro di abete, posta all’interno della cassa armonica dello strumento, incastrata fra tavola e fondo. Serve a trasmettere le vibrazioni al fondo dello strumento e il suo posizionamento corretto è fondamentale per ottenere la migliore qualità sonora ed il giusto equilibrio timbrico e di intensità fra le corde. 

Pál Molnár ha ideato un tipo di prodotto a dir poco innovativo: un’anima in ghisa di carbonio e resina epossidica. All’interno si trova una fibra in carbonio, talmente fina che la lunghezza dell’anima può essere variata, senza essere rimossa dallo strumento e tramite un apposito utensile, di un solo centesimo di millimetro. Può essere di quattro dimensioni: per violino, viola, violoncello o contrabbasso.

Pál Molnár

Incontriamo, direttamente da Rastatt in Germania, il figlio di Pál Molnár, che si presenta con il nome uguale a quello del padre, e, riscontrando una reazione di sorpresa, racconta divertito che da sette generazioni i primogeniti della sua famiglia hanno lo stesso nome.

Ci spiega la storia del prodotto, che sta avendo un gran successo tra la maggior parte del pubblico di musicisti e liutai, nonostante i più tradizionalisti non condividano la sostituzione dell’amato abete col carbonio.

Anima Nova is an innovative soundpost for string instruments. When was it born and from what necessity?

My father is a retired musician and he started to get interested in violin making, especially in sound-adjustment, set-ups. After his retirement he thought – “Let’s see what can be done about the soundpost” – because traditionally, if you want to change the tone, you may give the soundpost a little tweak and then change position and by changing position you change the tension. So, with Anima Nova, you can actually just change the tension without changing the position. 

It took him five years to develop, he started in 2009 and finished in 2014, then tested for a year with forty musicians. In 2015 he started selling it.

What is the feature of carbon that makes such a difference for the instrument?

The carbon fiber was not the first choice and to be honest we don’t know exactly what is attributed to the carbon fiber and what is attibuted to the thread, because thread is so fine that you can change the length of the product by hundreds of millimeters: maybe is the perfect tension but maybe the carbon fiber does something too. We think that the response of the instrument is getting better because of the fact that the carbon fiber is harder than spruce.

So you got to this result by experimenting different materials?

My father tried different materials, carbon fiber was not the first choice indeed, and in the end this was the one that worked.

How was the public’s reaction to this new fiber?

It is a traditional craft so we get very broad range of responses from lutiers and from musicians alike. 

There are people that say just straight out – “I am traditional, I don’t use carbon fiber” – there are people who are interested and there are people who try.

Do you feel the difference straight away while you play?

Usually when we install it personally, nine out of ten musicians buy the product. They gve us feedbacks like – “It never sounded like this” or “Its playbility improved drastically, the response gets better” – so there are different aspects.

The installation process is: we put the soundpost inside tensionless, we give it to the player and he plays. Then we change the tension a little bit and then, as we change the tension, the sound changes and usually there’s a spot to tension where the player says – “Oh, this is how I like it”.

Let’s talk about Cremona Musica. I learnt that this is not your first year here. When was the first?

Last year we were here for the first time and this is the second. We had good interest and it is a good mixture of makers and players who come here, we have to convince both. 

For us it is a very good opportunity and of course, the level of making that you see here is very good and our product is targeted for professionals and good instruments, so therefore this is the right place for us!

So you think that festival already helped you to spread your product?

Yes, we are selling here and people test so of course it has. Otherwise we wouldn’t have returned!

And what about the next objectives of your product?

We are trying to rise awarness, there are still people who have never heard of it, so we want and would like to be recognised, that’s our main pursue. We are trying to build up the network of violin makers that we sell to and then these violin makers are going to go sell to their clients, that’s the idea.

We have seventy, seventy-five violin makers right now who work with us and we would like to increase that network.

 

 

 

Anima Nova è un’anima innovativa per gli strumenti ad arco. Quando è nata e da quale necessità?

Mio padre è un musicista in pensione e ha iniziato ad interessarsi alla liuteria, specialmente alla regolazione e impostazione del suono. Dopo il suo pensionamento ha pensato – “Vediamo che cosa si può fare per quanto riguarda l’anima” – perchè tradizionalmente, se si vuole cambiare il suono, basta modificare leggermente la posizione dell’anima e, così facendo, cambia la tensione. Così, con Anima Nova, si può davvero cambiare solo la tensione senza cambiare la posizione.

A mio padre sono serviti cinque anni per svilupparla, ha cominciato nel 2009 e ha finito nel 2014, successivamente l’ha testata per un anno con quaranta musicisti. Nel 2015 ha iniziato a venderla.

Qual è la caratteristica del carbonio che fa una differenza così netta per lo strumento?

La fibra di carbonio non è stata la prima scelta e onestamente non sappiamo esattamente quanto sia attribuito al carbonio e quanto sia attribuito alla fibra interna all’anima, poiché il filo è così fino che cambia la lunghezza del prodotto di centesimi di millimetro: forse è la tensione perfetta ma forse anche la fibra in carbonio ha qualche effetto. Pensiamo che la risposta dello strumento migliori per il fatto che la fibra in carbonio è più dura dell’abete.

Dunque siete arrivati a questo risultato sperimentando diversi materiali?

Mio padre ha provato materiali diversi, il carbonio non è stata la prima scelta infatti, e alla fine questo è stato il materiale che ha funzionato.

Com’è stata la reazione del pubblico alla nuova fibra?

È un mestiere tradizionale, dunque riscontriamo un ampio raggio di risposte da liutai e allo stesso modo da musicisti.

C’è chi dice senza mezzi temini – “Sono legato alla tradizione, non uso la fibra in carbonio” – c’è chi è interessato e infine c’è chi prova.

Si sente subito la differenza quando si suona?

Di solito, quando la installiamo noi personalmente, nove musicisti su dieci comprano il prodotto. Abbiamo ricevuto feedback come – “Non ha mai suonato così” o “ La sua resa sonora è migliorata drasticamente, la risposta è migliore” – quindi ci sono diversi aspetti.

Il processo di installazione parte dal posizionamento dell’anima senza tensione, si dà al musicista che suona. Successivamente si cambia poco la tensione e poi, come cambia la tensione, cambia anche il suono e solitamente c’è un punto da tendere in cui il musicista dice – “Ecco, è proprio così che mi piace”.

Parliamo di Cremona Musica. Ho visto che non è il vostro primo anno qui. Quando è stato il primo?

L’anno scorso siamo stati qui per la prima volta e questa è la seconda. Abbiamo visto un buon interesse ed è un bel mix di costruttori e di musicisti che giungono qui, noi dobbiamo convincere entrambi.

Per noi è un’ottima occasione e ovviamente, il livello di liuteria è altissimo e il nostro prodotto è destinato ai professionisti e ai buoni strumenti, di conseguenza questo è il posto giusto per noi!

Dunque lei pensa che il festival vi abbia già aiutati a diffondere il prodotto?

Sì sicuramente, stiamo vendendo e il pubblico testa il prodotto. Altrimenti non saremmo tornati!

Quali sono i vostri prossimi obiettivi relativi al prodotto?

Stiamo cercando di aumentare la consapevolezza, ci sono ancora persone che non ne hanno mai sentito parlare, noi vorremmo essere riconosciuti, questo è il nostro principale obiettivo. Stiamo cercando di creare una rete di liutai a cui vendiamo e poi loro andranno a vendere ai loro clienti, questa è l’idea.

Abbiamo settanta, settantacinque liutai, che lavorano con noi ora e vorremmo riuscire ad incrementare questa rete.

info: animanova

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