Incontro europeo per un commercio internazionale fondato sui diritti umani e del lavoro

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Promossa dalla coalizione Alternative Trade Mandate (ATM, Mandato commerciale alternativo), si è realizzata ad Aachen (Acquisgrana, Germania),  nei giorni 17 e 18 settembre, la consultazione di sindacati e ong sugli effetti delle attuali politiche commerciali dell’Unione Europea con i paesi terzi, per costruire una alternativa all’attuale sistema commerciale che è tra le cause del divario economico tra paesi del Nord e paesi del Sud e corresponsabile della crisi globale che sta vivendo il pianeta.

All’incontro hanno partecipato rappresentanti di importanti reti europee come MISEREOR, FIAN,   MEDICI SENZA FRONTIERE, e sindacali: ITUC, EPSU, CGIL.

La principale critica mossa al sistema commerciale promosso dalla Unione Europea è la erosione di democrazia, essendo dominato da un ristretto gruppo di interessi, senza la partecipazione del Parlamento Europeo e tanto meno della società civile. Le principali decisioni di politica commerciale riflettono essenzialmente gli interessi di corporazioni e di lobby private.

I diritti umani ed i diritti del lavoro, sanciti dalle convenzioni e dai trattati internazionali, vengono sistematicamente violati dagli accordi commerciali, sia in modo diretto che come conseguenza indiretta. I casi presi in esame durante l’incontro (Cambogia, Ghana, Honduras e Guatemala) non lasciano dubbi sulle palesi e sistematiche violazioni e sul dumping sociale che si produce a livello internazionale.

Le proposte emerse dal seminario di consultazione sono quindi orientate a richiedere alle istituzioni europee un nuovo mandato per il commercio internazionale che abbia al centro e come finalità il rispetto, la difesa e lo sviluppo dei diritti umani e del lavoro, condizioni queste divenute inderogabili a seguito della ratifica del Trattato di Lisbona, ma che a tutt’oggi sono rimaste lettera morta.

La coalizione ATM (Alternative Trade mandate) si è quindi posta l’obiettivo di esigere alle istituzioni europee il rispetto di questi vincoli nella definizione e nell’applicazione dei trattati commerciali con i paesi terzi, affinché l’azione dell’Unione Europea sia realmente orientata a “promuovere un contesto internazionale favorevole alla protezione, difesa e soddisfazione dei diritti economici, sociali e culturali” come espresso nelle obbligazioni di extraterritorialità, presenti nei principi di Maastricht, che sanciscono gli obblighi degli stati membri al rispetto dei Patti Internazionali sui diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite. (noodls)

Foto: italiafrancia.blogspot.it

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