Il decreto Irpef approda alla Camera. Contrasti nel partito di Vendola

nichi-vendolaIl decreto Irpef è approdato ieri notte alla Camera dei Deputati con 322 voti a favore, 149 contrari e 8 astenuti. La prima conseguenza del via libera è stata una frattura all’interno del gruppo Sel, dove due deputati Giulio Marcon e Giorgio Airaudo si sono astenuti, confermando ancora una volta la tendenza al suicidio, mentre un deputato vendoliano, Michele Ragosta, ha abbandonato il partito per seguire il Pd.

La frattura era emersa durante l’assemblea dei deputati contrari al decreto, riuniti per decidere se continuare con la linea dura e formalizzare dunque l’inevitabile scissione, oppure unirsi al resto del gruppo nel tentativo di trovare una

soluzione che garantisse la sopravvivenza: la proposta del capogruppo Gennaro Migliore di votare no alla fiducia ma sì al testo è stata approvata con 17 voti a favore e 15 contrari. A conti fatti non è esclusa una confluenza nel Pd.

Il decreto contiene essenzialmente il discusso bonus di 80 euro per chi guadagna tra gli 8 mila e i 24 mila euro con un lieve riduzione progressiva per chi arriva fino a 26 mila euro all’anno.

Altri punti focali sono: il taglio all’Irap del 10% per le imprese, finanziato con l’aumento del prelievo sulle rendite finanziarie dal 20% al 26%; spending review e il pagamento di un’altra tranche di debiti Pa.

Nichi Vendola, in riferimento al decreto Irpef ha dichiarato ai giornalisti “ Non è uno scivolo per avvicinarsi progressivamente all’area di governo. Io dico no”. Poi ha aggiunto “è ricco di contraddizioni e, tuttavia, interviene su una

platea vasta che vive un disagio sociale straordinario. Tutto quello che assomiglia a una riparazione dei danni fatti alle famiglie va bene.

Resta una perplessità di fondo sulle fonti di finanziamento del decreto”. Sel, continua Vendola “dovrebbe praticare un’opposizione costruttiva e lavorare per far saltare la gabbia delle maggioranza di piccole e grandi intese” senza tuttavia “essere catturati nel cono d’ombra del Governo”. “Capisco” aggiunge Vendola “ che ci sia anche una forte fascinazione verso Renzi, ma noi siamo all’opposizione”.

In buona sostanza, la sinistra sembra ancora una volta navigare in acque pericolose che la portano inevitabilmente a creare pericolose divisioni, un esempio su tutti è stata la lunga polemica di pochi giorni fa per la scelta di Barbara Spinelli

(Prc) di accettare il seggio al Parlamento Ue, come rappresentante della Lista Tsipras. La lista (di cui Sel è parte integrante) aveva riunito gran parte delle sinistre e inizialmente Spinelli aveva dichiarato di voler cedere il posto al giovane

vendoliano Marco Furfaro, in caso di nomina.

Le cose sono andate invece diversamente e Furfaro, secondo arrivato nel collegio del Centro è rimasto a casa, lasciando di fatto fuori Sel ( la parte più forte della lista).

di Simona Mazza

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