I luoghi delle canzoni – Cìnisi (Pa) – Corso Umberto

Cìnisi è un comune siciliano di circa 12.000 abitanti, della città metropolitana di Palermo. Il suo territorio è un ampio cuneo tra le terre di Carini e Terrasini, con la caratteristica di una zona montano‐collinare, e una fertile piana che arriva fino alla costa tirrenica meridionale. Dove ora sorge il paese esisteva – già dal XI secolo – un casale di fondazione araba; nel 1382 il signore di Cìnisi donò il feudo al monastero di San Martino delle Scale, così i benedettini iniziarono a sfruttare economicamente il territorio. Venne eretta l’abbazia attraverso l’ampliamento di una preesistente torre fortificata; è il monumento più significativo di Cìnisi: l’imponente facciata domina il paese e tutto il territorio circostante. Le due torri cilindriche e le due ali risalgono sicuramente al Settecento; l’antico monastero nasconde una straordinaria particolarità: da una porticina posta sull’ala occidentale si accede alle grotte comunali; dalle ripide scale si arriva ad un grande ipogeo, punto di partenza per gli stretti cunicoli e altre stanze rialzate. All’esterno del palazzo dei benedettini c’è la secentesca chiesa Madre, dedicata a Santa Fara, vergine benedettina e patrona del paese, risalente al 1676. Degne di nota sono la cinquecentesca Torre Mulinazzo, presso la spiaggia Magaggiari (dalla sabbia finissima) e le torri di avvistamento del Pozzillo e dell’Orsa, quest’ultima annessa alla cinquecentesca tonnara, monumento carico di storia.

L’abbazia dei benedettini

Ma Cìnisi è nota principalmente per Giuseppe Impastato, meglio noto come Peppino: è stato un giornalista, attivista e poeta italiano, che ha lottato contro la mafia locale e contro la costruzione della terza pista del vicino aeroporto, presso la frazione di punta Raisi; e che per questo fu barbaramente assassinato dalla mafia in un attentato il 9 maggio 1978.

La storia di Peppino Impastato ha ispirato il film I cento passi di Marco Tullio Giordana al quale è seguito il brano musicale I cento passi dei Modena City Ramblers.

Il titolo della canzone è ripreso da quello del famoso film di Giordana; quei “cento passi” sono esattamente il

luogo di riferimento: Corso Umberto a Cìnisi. Servono, infatti, esattamente cento passi per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti, entrambe a Cìnisi, entrambe su Corso Umberto: – la prima si trova al civico n. 220 (oggi sede dell’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” costituitasi nel luglio 2010 su iniziativa della famiglia Impastato e di alcuni collaboratori del giornalista ucciso; – la seconda è al civico n. 183 (confiscata nel 1985 dai Giudici Falcone e Borsellino e, nel 2010, affidata dal Comune proprio all’associazione “Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato”, e utilizzata anche come biblioteca comunale).

Massimo Ice Ghiacci, bassista dei Modena City Ramblers, ha così raccontato di Cìnisi e della canzone:

«Cìnisi, e la strada dei cento passi, l’abbiamo conosciuta solo dopo aver scritto, e suonato più volte, la canzone. E lo stesso vale per Giovanni, il fratello di Peppino, per la signora Felicia e per Salvo, che proprio grazie al riscontro avuto dal brano abbiamo conosciuto, da loro invitati a suonare nella piazza centrale del paese. Ricordo ancora la casa degli Impastato, con l’ingresso praticamente aperto sul corso, e la mamma che ci accolse abbracciandoci uno ad uno. La suggestione per la composizione della canzone ci arrivò dalla visione del film di Marco Tullio Giordana, che ci fece conoscere la storia di Peppino, e ci spinse a celebrarne

la memoria di eroe civile, scomodo e ribelle. Anche per questo, nella scrittura del testo, abbiamo usato un taglio narrativo che si affida molto alle immagini evocate dal film, finanche a comporre un ritornello, sicuramente il cardine della canzone, che è figlio della famosa scena dei ‘cento passi’. Abbiamo addirittura utilizzato parte del dialogo nella registrazione!» (intervista in “L’Italia delle canzoni”, 2017, Graphofeel)

I cento passi, dei Modena City Rambles, 2004, Album “Viva la vida, muera la muerte”, Universal Music Publishing – Warner Chappel Music It.

Fonte foto copertina: giornalecittadinopress.it

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