Il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato oggi che Gazprom è pronta a commercializzare in Europa il petrolio estratto dalla piattaforma offshore Pryrazlomnaya nel Mare della Pechora, teatro dell’azione che lo scorso settembre ha visto il sequestro della nave di Greenpeace “Arctic Sunrise” da parte delle autorità russe (che tutt’ora la trattengono) e l’arresto di due giornalisti e dei 28 membri dell’equipaggio, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro, con le accuse di pirateria e vandalismo.
Durante una telefonata con l’amministratore delegato della compagnia statale Gazprom, Alexey Miller, il Presidente Putin ha dichiarato che si tratta di una “ulteriore espansione della presenza della Russia sul mercato globale dell’energia”.
“Questo è un momento cruciale per l’Artico e per il resto del mondo. Le compagnie di stato russo stanno scommettendo sul fatto che l’Artico può garantire nuovo potere e profitto per i prossimi decenni. Anche le grandi compagnie petrolifere, come Shell, ExxonMobil e Statoil vogliono sfruttare le risorse di questa fragile regione” commenta Kumi Naidoo,direttore esecutivo di Greenpeace International. “Se non fermiamo questa corsa all’oro nero nell’Artico non solo rischiamo danni all’ambiente ma anche di non riuscire a scalzare le strutture di potere dello scorso secolo. Non è questione di passare da una fonte fossile all’altra. Bisogna piuttosto velocizzare la transizione verso fonti energetiche pulite, riducendo al contempo i nostri consumi. La situazione non è mai stata così grave e le soluzioni mai così chiare.”
Greenpeace, con le oltre 5 milioni di persone che hanno firmato la petizione savethearctic.org, continuerà a battersi contro ogni compagnia che cerca di trivellare nell’Oceano Artico, dove i ghiacci si stanno sciogliendo a causa del riscaldamento climatico.
Il trasporto di petrolio dalla piattaforma offshore Pryrazlomnaya sarà effettuato dalla petroliera russa “Mikhail Ulyanov”. Greenpeace può provare che ci sono stati notevoli ritardi nella spedizione, inizialmente prevista per febbraio, a causa della scarsa qualità del petrolio estratto: Gazprom ha fatto fatica a trovare un acquirente. Risulta inoltre a Greenpeace che la piattaforma produrrà meno petrolio di quanto affermato da Gazprom.
A marzo, il Parlamento olandese ha approvato una risoluzione che impegna il governo a vietare il trasporto di greggio nell’Artico. Ci si attende che il governo olandese si impegni a ogni livello, compresa l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), per assicurare tale divieto.
di Gabriele Salari
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