Gli effetti della quarantena. Crolla l’inquinamento in tutta Europa ed in Cina

Le regole di distanziamento sociale e di limitazione degli spostamenti stanno, seppur gradualmente, iniziando a produrre dei sensibili miglioramenti per quanto riguarda il contenimento del contagio da Covid-19 nel nostro Paese. Tali provvedimenti via via prendono piede anche nelle altre zone del vecchio continente, dove molti dei governi nazionali che fino a qualche settimana fa sembrano decisamente scettici, si sono convinti (o lo faranno a breve) dell’urgenza di attuare misure stringenti, nella direzione di ciò che da molti viene definito come il “modello italiano”.

Ma la riduzione dei nuovi contagiati non è l’unico beneficio che la quarantena sta producendo. Infatti, il blocco delle attività industriali e la drastica diminuzione del traffico stradale, stanno portando ad un netto calo della concentrazione di agenti inquinanti (tra cui le polveri sottili) nell’aria. A trarne maggiore giovamento sono senza dubbio le grandi città, dove il traffico genera solitamente importanti livelli di smog, nonché le aree caratterizzate da una forte presenza dell’industria pesante, come ad esempio la Pianura Padana e diverse altre zone del Nord Italia.

I dati mostrano il miglioramento

In questo senso, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha rilevato, in Emilia Romagna, addirittura una riduzione fra il 40 e il 50% del biossido di azoto presente nell’atmosfera, passando dai 26-40 microgrammi per metro cubo del mese di febbraio, ai 10-25 microgrammi di marzo. Ancora più marcato il cambiamento in Lombardia, dove è stata registrata una diminuzione superiore al 50%.

A conferma di tutto ciò, sono giunte le immagini catturate dal satellite Sentinel-5P, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che sono state analizzate e tramutate in dati per analizzare le variazioni nel periodo tra il 14 e il 25 marzo. I risultati, anche in questo caso, hanno mostrato una netta riduzione della concentrazione di biossido di azoto su tutte le principali città europee, in particolare Milano e Roma per quanto riguarda l’Italia, Madrid, Barcellona e Lisbona per ciò che concerne le nazioni estere.

Non c’è quindi troppo da stupirsi se anche in Cina, già diverse settimane fa, era stato rilevato un deciso miglioramento della qualità dell’aria rispetto al periodo appena precedente all’entrata in quarantena del Paese asiatico per combattere il Coronavirus. Questa è la prima volta che vedo un calo così significativo su un’area così ampia per un evento specifico” aveva dichiarato il ricercatore della NASA Fei Liu.

Gli scienziati che si sono occupati del fenomeno in questione hanno specificato come inizialmente il calo dell’inquinamento fosse stato evidente soprattutto nella città di Wuhan ( quella più colpita dal virus e dove erano stati messi in atto i provvedimenti più stringenti) prima di essere osservato in tutto il resto del Paese.

Gli interrogativi per quando si tornerà alla normalità

La domanda che in molti si pongono a questo punto è se, una volta che la pandemia sarà superata, si ritornerà a “produrre” smog in maniera più o meno incontrollata, facendo tornare la situazione al livello al quale eravamo ormai abituati, oppure se tale esperienza potrà generare, nelle istituzioni politiche nazionali ed internazionali, la volontà di mettere in campo delle misure per limitare l’inquinamento atmosferico ed incentivare la sostenibilità ambientale delle attività industriali e dei mezzi di trasporto.

Proprio di questo ha parlato recentemente il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, commentando appunto le immagini pubblicate dalla NASA: “quelle immagini dimostrano che nel momento in cui si interviene per diminuire, abbattere, ridurre in modo significativo le emissioni nelle nostre città significa che si sta ripulendo l’aria”, annunciando perciò di aver destinato 170 milioni di euro per incentivare il trasporto pubblico “a impatto zero” in alcune delle Regioni del Nord, che sono storicamente quelle in cui l’inquinamento dell’aria risulta più marcato.

Fonte foto: it.freepik.com

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