Fino a toccare il cielo – I primi grandi scalatori

Seconda parte

Hans Dülfer (Barmen 23/5/1892; Arras 15/6/1915)       

Di questo sfortunato alpinista (morì in guerra) è stato detto: «Dobbiamo ringraziare Dülfer se abbiamo fatto tanti progressi nella tecnica alpinistica; egli fu il precursore e il propugnatore»

Paul Preuss(Altaussee 19/8/1886;  Vienna 3/10/1913)                

Il “Cavaliere solitario” precipitò nello spigolo nord del Mandikogel sulle Alpi austriache durante una prima solitaria in pieno VI grado. E’ considerato il padre spirituale del “free climbing”.

George Leigh Mallory (Nobberley 18/6/1886; Everest 8/6/1924)        

Mallory faceva parte di quella cerchia elitaria di alpinisti britannici che, provenienti dall’Università di Oxford, Eton e Cambridge, compivano, estate dopo estate, audaci imprese nell’arco alpino. Era un insegnante amato dai suoi allievi. Partecipò a tre campagne per la conquista dell’Everest. Nel 1924 vi morì.

Emilio Comici(Trieste 21/2/1901; Val Lunga 19/10/1940)                   

Importante la sua figura negli anni ’30 e ’40, poiché insieme ad altri alpinisti rappresentò la risposta italiana alle imprese dei tedeschi nell’epoca del “sesto grado”, che era allora il massimo grado di difficoltà. Grande scalatore è ricordato per l’armoniosità delle esecuzioni che riportò nel suo libro “Alpinismo eroico”.

Giusto Gervasutti(Cervignano del Friuli 17/4/1909; Mont Blanc du Tacul 16/11/1946)                   

Soprannominato “il Fortissimo” fu uno degli alpinisti di punta del movimento europeo. Instancabile esploratore di montagne e massicci realizzò grandi imprese ancora oggi ritenute tali. Trovò la morte sul Mont Blanc du Tacul presso il Pilastro che oggi porta il suo nome.

Hermann Buhl (Innsbruck 21/9/1924; Chogolisa 27/6/1957)              

Buhl è il vincitore solitario della montagna che respinse gli assalti di ben sette spedizioni prima della sua: il Nanga Parbat 8125 metri. «Hermann Buhl era un fascio di energia pura, il cui destino non era quello di vivere a lungo» queste le parole di Reinhold Messner sull’alpinista.

Walter Bonatti (Bergamo 22/6/1930; Roma 13/11/2011)

Soprannominato “il Re delle Alpi” comincia le sua scalate sulle Prealpi lombarde nel 1948. Nel 1951 conquista il Monte Bianco nella parete del Gran Capucin. Nel 1954 è il più giovane scalatore a partecipare alla spedizione per la conquista del K2. Ancora nel 1963 supera la parete nord del Grand Jorasses in pieno inverno e “chiude” la carriera alpinistica con la scalata diretta in solitaria della nord del Cervino nell’inverno del 1965. Diventerà esploratore e divulgatore scientifico.

Reinhold Messner(Bressanone 17 Settembre 1944)

Alpinista, scalatore, esploratore e scrittore. Inizialmente salito alla ribalta nel mondo dell’alpinismo per aver riportato in auge l’arrampicata libera in un periodo nel quale era preponderante la progressione artificiale, rendendosi protagonista nel 1968 del primo VII grado in libera (seguendo la “linea logica”) al Pilastro di Mezzo del Sass della Crusc, il suo nome, legato a innumerevoli arrampicate ed esplorazioni, è per lo più noto al grande pubblico per essere stato il primo alpinista al mondo ad aver scalato tutte le quattordici cime del pianeta che superano gli 8000 metri spesso da versanti o in condizioni di eccezionale difficoltà Le sue innovazioni nell’arrampicata libera prima e nell’alpinismo di alta quota poi lo fanno figurare ai vertici dell’alpinismo internazionale a cavallo degli anni sessanta e settanta.

Continua…

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