Emanuela Orlandi, tanto rumore per nulla, ma su Mirella Gregori niente?

EmanuelaOrlandi_01Il Tribunale di Roma ha archiviato su parere favorevole della Procura  l’ennesima inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, avvenute rispettivamente il 22 giugno e il 7 maggio 1983.

Il provvedimento, su richiesta della Procura, è stato firmato dal gip Giovanni Giorgianni che ha respinto l’opposizione delle famiglie. L’inchiesta vedeva sei indagati: monsignor Pietro Vergari, Sergio Virtù, Angelo Cassani, Gianfranco Cerboni, Sabrina Minardi e Marco Accetti.

Insomma dopo trentadue anni  e numerose inchieste, non si è arrivati a nulla. Il mistero della scomparsa delle due ragazzine non ha trovato soluzione.

Intanto bisogna premettere una cosa, che mentre su Emanuela Orlandi si sono negli anni scatenate le più fantasiose dicerie, sulla povera Gregori quasi nessuno si è mai interessato,

Al contrario di quanto declamato da Totò nella sua stupenda poesia “a’ livella” il caso di Emanuela Orlandi, proprio perché lei era figlia di un dipendente vaticano, ha continuato a tenere in piedi l’attenzione di tanti soggetti, più o meno titolati, mentre l’altra vittima è stata quasi considerata con fastidio, come se il fatto che nello stesso periodo fossero state rapite due ragazzine della stessa età non potesse portare a qualche spunto investigativo meno “fantasioso” ma più reale.

Certo il fatto che Emanuela Orlandi fosse figlia di un dipendente del Vaticano, in quel periodo al centro di violentissime polemiche, legate ad oscuri affari bancari, l’attentato al Papa,  commesso dai famosi “Lupi Grigi” turchi con l’appoggio dei servizi bulgari, il tutto inserito in un contesto di grave crisi internazionale nei rapporti tra Est e Ovest, ha  fatto pensare che il rapimento avesse  qualcosa a che fare con il Vaticano.

Le ipotesi sono state tante, ricatto al papa, richiesta da parte della famosa e onnipresente banda della magliana, di avere indietro soldi investiti nel Banco Ambrosiano, per scendere a livelli di gossip pruriginosi, come quelli di festini a base di sesso, che avrebbero coinvolto alti prelati, fino ad arrivare a strampalate ipotesi come quella che vedeva Emanuela non essere la figlia naturale della famiglia Orlandi.

A tutto si sono aggiunte varie ipotesi come quella che Emanuela sia viva, e risieda in varie parti del mondo, (a seconda dell’estensore della teoria), che partono dalla Spagna, Svizzera Turchia fino a paesi del Magreb.

Non mancano quelli che più semplicemente affermano che sia morta, gettata in una discarica o venduta nella “tratta delle bianche” in qualche bordello in giro per il mondo.

In questa triste storia, sono apparsi i più svariati testimoni, ex criminali,  personaggi con manie di protagonismo, come l’ultimo tale Marco Accetti che si è inventato la storia del flauto di Emanuela. Ovviamente non sono mancati agenti segreti internazionali, servizi deviati, ecc. Tutti questi comunque hanno avuto audience da un certo tipo di stampa, portando acqua alle sempre interessanti ma inconcludenti teorie complottiste che piacciono tanto.

E quindi? Quando si analizzano le prove, si cerano risconti oggettivi chiari e concordanti  tutto il castello cade e l’indagine finisce nel nulla, come dal nulla era partita. Il giudice è costretto ad archiviare.

Ovviamente le polemiche anche in questo caso non si fermeranno e siamo in attesa di nuovi scoop, di personaggi che saranno in grado di testimoniare di non si sa bene quali misteri, di quali complotti planetari.

Ma se di tutto questo sulla scomparsa di Emanuela Orlandi può anche essere comprensibile, resta il silenzio, su Mirella Gregori una vittima di cui a nessuno interessa, eppure la fine è stata la stessa. Anche lei è uscita di casa e non è mai tornata. Sentito qualche testimone e poi più nulla. Caso archiviato. Punto.

Se molto più semplicemente le due ragazzine fossero rimaste vittime di un “predatore” che le ha avvicinate rapite e poi uccise?. Ci può essere qualche collegamento?  Niente complotti quindi, ma, forse, la semplice banalità del male.

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