Eliminiamo ciò che è inutile, ci rimarrà ciò che è Vero

Socrate è il padre della filosofia Occidentale, vissuto ad Atene circa 400 anni prima di Gesù Cristo. Morì per le sue sole idee, accettando la morte nonostante una condanna ingiusta. Non lasciò nulla di scritto, eppure ne parliamo ancora oggi. Socrate, con le sue geniali intuizioni, rappresenta per il mondo laico ciò che il profeta Isaia rappresenta per i credenti. Le frasi famose di Socrate sono molte, ma soprattutto due si offrono ai lettori per una profonda riflessione: “Gnosci te ipso = Conosci te stesso” e “Sa chi sa di non sapere”. Vorrei ricordare che ciò che sappiamo di Socrate lo dobbiamo soprattutto ai suoi due migliori allievi, Senofonte e Platone (che ebbe come discepolo Aristotele). Soprattutto Platone, con la sua sensibilità, occupa la prima metà della sua pur notevole produzione per spiegare e raccontare e commentare Socrate, dal quale poi si emancipò. Platone non ha lasciato solo scritti dottrinali, ma anche aneddoti curiosi riguardanti il maestro, che si mischiano alle leggende che una figura tanto fuori dal comune quale quella di Socrate non poteva non ispirare. Uno di questi aneddoti parla della virtù della Temperanza. Socrate era un uomo dai costumi essenziali, si limitava al necessario, non portava nemmeno i calzari giacché per camminare bastavano i piedi, mangiava solo per fame, rompeva il silenzio solo per dire qualcosa di sensato. Tuttavia era molto curioso e amava andare al mercato ogni volta che si teneva ad Atene e gli piaceva informarsi su tutto quello che era in vendita e su quale fosse il suo utilizzo o la sua qualità. Gli fu chiesto da un conoscente: “Ma se non compri nulla, perché ti interessi tanto?” La risposta fu: “Mi piace capire, e mi piace sapere di quante cose posso fare a meno!” La riflessione sulle due grandi frasi di prima può occupare una vita. , e ancora non basterebbe. Ma questo aneddoto permette di collegarci all’attualità e all’esortazione del più grande tra i pensatori contemporanei, perso dal mondo accademico come Joseph Ratzinger, ma guadagnato dalla Chiesa Cattolica come Papa Benedetto XVI, che durante l’Omelia del 6 Gennaio 2008 ha sottolineato l’esigenza per l’essere umano di condurre una vita sobria. La vera dimensione dell’uomo è svincolata dalle imposizioni del materialismo consumistico imposto dal liberismo e dalla globalizzazione non è infatti nell’accumulo o nel consumo di beni materiali, ma nella realizzazione di SE STESSI, attraverso la crescita dell’essere a cui i beni materiali sono solo asserviti funzionalmente alla crescita spirituale e personale. Parafrasando Socrate: “Eliminiamo ciò che è inutile, ci rimarrà ciò che è Vero”. Leonardo Comple
Nella foto l’opera di Jacques Louis David, Morte di Socrate (1787): www.settemuse.it

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