Crollo Roma. Juventus: scudetto e record

juve-roma199 punti e record: nessuno come la Juventus nella storia della Serie A. Tutto aperto per l’Europa: se la giocano Torino, Parma, Milan ed Hellas Verona. Grande festa a Reggio Emilia e a Cagliari, dove Sassuolo e Chievo Verona conquistano la salvezza. Retrocedono Catania, Bologna e Livorno.  

Quasi tutto scritto in questo campionato, al termine della penultima giornata del massimo campionato italiano. Il turno si apre di Sabato, alle 18.00, con la sfida tra Hellas e Udinese. Un Bentegodi tutto esaurito accoglie le due squadre e carica i gialloblu, che mettono più volte in seria difficoltà la retroguardia friulana. La partita è bellissima e si sblocca al quattordicesimo minuto, con la firma del solito Luca Toni, alla ventesima rete stagionale. L’Udinese inizia a costruire gioco ma, nel suo momento migliore, subisce il goal del raddoppio, firmato a metà Hallfredsson e Scuffet, che poteva far meglio. La rete del 2-0 infiamma la partita e, poco dopo, Di Natale regala al pubblico del Bentegodi una magia delle sue. Uno stop riuscito male si trasforma in una rete acrobatica da vedere e rivedere. Talento infinito. Le due squadre continuano a spingere e, quando sembra ormai fatta, il neoentrato Badu, all’ultimo minuto di recupero, mette a segno la rete che vale il 2-2. Finisce il match, tra gli applausi dei tifosi di entrambe le squadre, che hanno assistito ad una partita di calcio vero. Solo la matematica tiene vive le speranze europee dell’Hellas.

In serata, a San Siro, va in scena la festa per Javier Zanetti, all’ultima partita nello stadio che lo ha visto protagonista per 19 anni. L’avversaria è la Lazio, in uno spareggio per l’Europa League che vale tantissimo. Pronti, via. La rete della Lazio gela il Meazza, dopo un solo minuto di gioco. Di Biava la firma. Ma la posta in gioco è troppo alta e l’Inter non vuole perdere. Sale in cattedra, allora, il talentino Kovacic, classe 94, che lancia Palacio a rete, con un passaggio di una trentina di metri. L’attaccante argentino deve solo sfiorare il pallone. Parità. La Lazio è tramortita e non riesce ad uscire dalla propria metà campo. Ancora Kovacic, allora, con un assist ancora più bello, regala un cioccolatino ad Icardi, che deve solo scartare e mettere alle spalle di Berisha. 2-1. La Lazio sembra sparita dal campo, impotente. E, allora, arriva anche il 3-1, ancora Palacio. Fine primo tempo e, poi, il boato. Con il numero 4, per l’ultima volta, entra in campo Javier Zanetti. La Lazio torna a creare qualcosa, ma senza troppa convinzione, per poi subire la rete dall’ex di turno, quell’Hernanes che il presidente lotito ha mandato via a cuor leggero, a Gennaio, che, da fermo, scaglia un sinistro magico all’angolino, imprendibile. 4-1 ed è festa. L’Inter ritrova l’Europa, la Lazio torna a casa a mani vuote, dopo una stagione fallimentare. Gioia e lacrime, sugli spalti, per l’addio di una leggenda al calcio giocato. Tutto San Siro si stringe attorno al sui capitano. Mezza Milano vorrebbe fermare in tempo. L’altra metà spera ancora nell’Europa.

L’indomani, alle 12.30, infatti, il Milan affronta l’Atalanta, a Bergamo, in un match che vale tantissimo. Il primo tempo è una partita abbastanza bloccata, in cui le due squadre si studiano a vicenda e cercano di mantenere il possesso del pallone. Nella ripresa, il Milan entra in campo più convinto e trova la rete del vantaggio, al 50’ minuto, con uno sfortunato autogoal di Bellini. Ma, pochi minuti, più tardi, Constant commette un errore, consegnando nelle mani di Denis il rigore che vale il pareggio. I rossoneri si riversano in avanti, colpendo un palo clamoroso con Balotelli, a portiere battuto. Il Milan ci prova e ci riprova, ma arriva, a tempo quasi scaduto, il goal che spezza le speranza rossonere. Dopo una splendida azione in contropiede, Brienza trova una rete meravigliosa, la più bella di giornata, che sancisce il termine dell’incotro e mette l’Europa League nelle mani di Torino e Parma.

Proprio queste due squadre si fronteggiano in uno scontro diretto alle 15.00. Le due formazioni hanno molto da perdere, per cui la partita è abbastanza bloccata. Solo un pasticcio della difesa parmense permette a Immobile di segnare la ventiduesima rete stagionale. A lui risponde Biabiany, che insacca la ribattuta del portiere sul rigore calciato da Cassano. 1-1 che non accontenta nessuno.

Vittoria importante quella della Fiorentina, che condanna il Livorno alla Serie B. La rete di Cuadrado regala ai viola il quarto posto matematico, facendo sprofondare gli amaranto nella serie cadetta, dopo una sola stagione di A. A fargli compagnia, Bologna e Catania, avversarie di giornata. I siciliani trovano il vantaggio con Monzon, nel primo tempo, ma rimangono in 10 per l’espulsione di Peruzzi.

Il Bologna, padrone di casa, prende in mano il pallino del gioco, trovando il pareggio che da speranza. Speranza, però, che viene spezzata da Bergessio, per il 2-1 che consegna i tre punti agli isolani. Vince il Catania, ma non serve a nulla. Entrambe le squadre sono costrette alla retrocessione. Festeggia la salvezza, quasi insperata, il Sassuolo, che schianta per 4-2 il Genoa. Doppietta dell’ex Floro Flores, poi Sansone e Biondini. Dall’altra parte Calaio e Gilardino, che ha anche sbagliato un rigore.

Festeggia anche il Chievo, che strappa la vittoria in casa del Cagliari, con una rete firmata Dainelli, al 72’ minuto di gioco. I clivensi restano, quindi, nel massimo campionato italiano per il settimo anno consecutivo.

Ultimo match delle 15.00 quello tra Sampdoria e Napoli, due squadre che non hanno niente da chiedere a questo campionato. Apre le marcature Zapata e raddoppia Insigne. Accorcia le distanze Eder, ma, poco più tardi, Callejon batte Fiorillo direttamente da calcio di punizione, per l’1-3. Nella ripresa, torna al goal Marek Hamsik e l’autorete di Mustafi chiude la partita. Inutile il goal di Wszolek nel  finale.

Il posticipo è la partita clou di giornata, tra Roma e Juventus, giocata all’insolito orario delle 17.45 per motivi di sicurezza. Nonostante il campionato sia finito per entrambe le formazioni, le squadre mettono in campo una cattiveria ed una determinazione da ammirare. La partita è piacevole, sul piano del gioco, ed intensa. Quando sembra concludersi con il risultato di 0-0, il neoentrato Osvaldo, ex di giornata, accolto dai fischi dell’Olimpico stracolmo, mette a segno la rete che porta la Juventus a 99 punti, stabilendo un nuovo record nel campionato italiano. E si conclude, con la rete del nazionale italiano, la trentasettesima giornata di Serie A.

di Daniele Pizzonia

foto: meridiananotizie.it

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata

Per inserire il commento devi rispondere a questa domanda: *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.