Borghi dimenticati: la ricetta per ripopolare i paesi

Borghi dimenticati 2Si parla molto in questi giorni, a distanza di quasi due settimane dal terribile terremoto nel Lazio e nelle Marche, di ricostruzione, di piano antidissesto, piano che preveda aiuti e verifiche sulle condizioni degli edifici pubblici, sull’agibilità degli edifici privati.

Ma anche di ripopolazione borghi e paesi.  Sgravi fiscali, procedure semplici e lineari, facilitazioni. Ci sono borghi abbandonati , paesi dimenticati perchè troppo isolati, altri distrutti da continui terremoti.

Gli incentivi per chi vuole tornare

Borghi abbandonati

Ridare vita ai luoghi disabitati, abbandonati, lasciati. Molti si domandano,nelle lettere in redazione, nel parlare quotidiano, sui social, se un piano casa, efficiente, varato dal Governo in appoggio ai Comuni (sia quelli abbandonati per motivi lavorativi sia quelli lasciati dopo i vari terremoti che si sono verificati nel tempo e negli anni)  possa essere davvero efficace e si possa davvero creare. Iniziative per ridare vita ai borghi disabitati: molti Comuni italiani mettono in vendita abitazioni al prezzo simbolico di 1 euro.  L’ultima trovata escogitata da sindaci di borghi minuscoli e bellissimi, per restituire vita e slancio ai centri storici, artistici. Mettere nel mercato a prezzi simbolici il patrimonio di case abbandonate. A partire dall’esperienza di Gangi, nel Palermitano, paese medioevale di 7 mila anime, nel parco delle Madonie, eletto nel 2014 il borgo “più bello d’Italia“. Il sindaco, sulla scia di un censimento che aveva rilevato ben 680 tra case vuote, abitazioni diroccate ed inagibili, magari chiuse e “sprangate” anche da un secolo, visto che il fenomeno dell’emigrazione era prepotente fin dall’Ottocento, ha deciso di vendere il patrimonio immobiliare ad un costo simbolico, il costo di un caffè.

Terremoti e borghi dimenticati

Immediato il picco d’interesse, superata la diffidenza e la doverosa perplessità. Altro paese, altro borgo, quello di Montieri nella Maremma, località di 1.300 abitanti, in provincia di Grosseto; il Comune qui si pone come garante della compravendita, con la clausola che se l’immobile viene ristrutturato entro tre anni, tornerà al precedente proprietario.  Ed oggi, con questo costo simbolico di 1 solo euro, la riqualificazione del patrimonio immobiliare abbandonato sta cominciando a dare i suoi frutti.  Ed ancora, Ollolai in Sardegna: 1.340 abitanti, soprattutto persone molto anziane, nel verde della Barbagia; il piano particolareggiato del centro storico ha rilevato ben 200 abitazioni abbandonate.  “Tanti proprietari”- spiega il sindaco Efisio Arbau – “pur di liberarsi dagli oneri di tasse e messa in sicurezza, ce le hanno cedute gratuitamente con la formula della donazione indiretta, senza neanche passare dal notaio, ma con il solo tramite del segretario comunale. In pochi mesi, abbiamo “piazzato” due case e formalizzato altre 30 istruttorie”.

Terremoti e borghi abbandonati

Per gli aspiranti compratori, l’unico consiglio che possiamo dare è quello di informarsi, prendere tutte le dovute misure di attenzione e progetto, farsi dare tutte le indicazioni urbanistiche e di vincoli paesaggistici o geologici. Informarsi sempre su eventuali programmi di futuro sviluppo urbanistico, oltre a programmi italiani ed europei di contributi economici-finanziari.

Paesi dimenticati, quale destino

In Italia ci sono circa 200.000 paesi a rischio “desertificazione”; dalla Lombardia, passando per l’Emilia Romagna, il Lazio, Campania, Calabria, le amministrazioni si propongono e si ingegnano per ripopolare i territori, riattivare il commercio e l’artigianatocon l’abbandono delle realtà rurali, dei borghi, dei paesi, dei luoghi dell’anima, soffre anche la democrazia, l’anima del Paese“.

Borghi dimenticati

Questo il commento della Rete del Ritorno e di tantissimi, volenterosi, amministratori.

2 Risposte

  1. DANNY MAGENTA

    GENT SIGGRI
    potete fornirci elenco dei paesi che aderiscono e hanno immobili da riabitare?
    grazie saluti

    Rispondi

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