A Rocca di Mezzo (Aq) il 2 giugno sfilano carri “armati” di fiori. Intervista esclusiva al Sindaco Di Ciccio

Festa-del-NarcisoDi Ciccio: “Grazie alla galleria di Serralunga possibile un complesso scolastico unico tra Rocca di Mezzo e Lucoli. Entro un mese nuovo bando per i Piani di Pezza e a breve i campi da golf  all’Anatella”

Ad un anno dalla sua elezione abbiamo incontrato, sulla Passeggiata di Rocca di Mezzo, Mauro Di Ciccio, il sindaco del centro turistico di sport invernali dell’altopiano delle Rocche. La cittadina abruzzese famosa anche per la Festa del Narciso, ricorrenza popolare che da più di sessant’anni vede sfilare per le vie della città carri allegorici realizzati con il Narciso, un fiore prevalentemente bianco con il cuore giallo, di cui l’altopiano è ricco. La fama di questo fiore è legata al mito di Narciso, il bellissimo giovane che si innamorò della propria immagine riflessa in una fonte fino a morirne e che, come racconta la leggenda, si trasformò nel fiore. Narciso è anche un nome cristiano per il culto di San Narciso di Gerusalemme, vescovo del II secolo ricordato il 29 ottobre dai cattolici e il 7 agosto dagli ortodossi.

A Rocca di Mezzo la sfilata dei carri di solito si tiene l’ultima domenica di maggio ma quest’anno, la 67° edizione, come annunciano i poster nelle strade comunali, si terrà il 2 giugno a causa della concomitanza con la finale di calcio a cinque che il 26 maggio vedrà protagonista la squadra locale. La città è sede del Parco regionale naturale del Sirente-Velino, un’area protetta al cui interno, oltre alle centinaia di specie di flora e fauna ci sono due stazioni sciistiche, quella di Campo Felice, vicinissima alla “Rocca”, abbreviazione del nome della cittadina utilizzata dai rocchigiani, e quella di Ovindoli a soli sette chilometri di distanza.

Allora Sindaco, ad un anno dalla sua elezione può fare un primo bilancio della sua giunta? 

Guardi, come ho avuto modo di dire in campagna elettorale il mio mandato è iniziato nel post terremoto, quindi a differenza degli altri mandati questo iniziava con tutta la problematica che derivava dal problema della ricostruzione. L’unico vero grande problema che investe i cinquantasei comuni del cratere. Quindi sapevo che sarebbe stata una legislatura difficile e che tutti gli sforzi e la programmazione sarebbero stati incentrati su questo problema. E così stiamo facendo. Il percorso è indubbiamente iniziato in salita.  

Tra l’altro, oltre a questo problema, siamo capitati nel periodo di più grande crisi di carattere economico mai avuto dal dopo guerra ad oggi. Inoltre con i tagli alla spesa pubblica, con la spending review, con i comuni sotto i cinquemila abitanti inseriti nel patto di stabilità, sono state ridotte le possibilità da parte dell’amministrazione comunale di poter operare al meglio.  

Insomma, ci si barcamena. Perché, anche se un comune virtuoso, senza grandi problemi di bilancio, volesse investire qualcosa in progetti per la popolazione, con questo patto di stabilità, riconosciuto trasversalmente negativo da tutte le forze politiche, non può farlo e si ritrova a rivedere la programmazione esistente. Ma, essendo solo all’inizio della legislatura, possiamo dire che, nonostante tutte le problematiche dovute a vari problemi, siamo partiti col piede giusto.  

Vede, noi siamo una cittadina che vive prevalentemente di turismo, consideri che il nostro bilancio quasi per un terzo è formato dalla voce legata all’Imu e noi oggi, a maggio, ancora non sappiamo come andrà a finire.  Se pensiamo che dovremmo toglierla sulla prima casa e addirittura restituire i soldi entrati l’anno scorso, siamo inguaiati.

(Al momento dell’intervista con il Sindaco Di Ciccio il Governo non aveva ancora approvato il decreto sull’Imu che prevede la sospensione del pagamento fino al 16 settembre, in attesa di una ridefinizione dell’imposta sulla casa prevista entro il 31 agosto, ndr).

Come mai da queste parti si parla spesso del collegamento delle due stazioni sciistiche di Ovindoli e Campo Felice ma dopo diversi decenni ancora non si riesce a realizzare il comprensorio che farebbe invidia a quelli dolomitici? 

Il primo vero segno di fattibilità fu il famoso protocollo firmato con Gianni Letta a Palazzo Chigi.

Certo trasformare poi il protocollo in progettualità è una cosa po’ diversa, nel senso che ogni comune ha una sua visione della progettualità del collegamento.  

Ora si tratta di trovare un progetto condiviso con i comuni interessati ma anche con gli Enti sopracomunali. Pensare di fare un progetto senza investire il Parco (Parco regionale naturale del Sirente Velino, ndr) è cosa che sta fuori ogni logica. 

Tempi previsti? 

Di tempi non se ne parla ma ci sono molte idee. Tuttavia qualche settimana fa abbiamo avuto una riunione con gli altri sindaci dove si è preso un impegno: quello di fare una delibera comune che prevede l’inserimento del progetto nel piano di gestione del Parco che si sta facendo in questo periodo. Dove abbiamo stabilito che intanto si può individuare la zona, cioè il Parco può inserire il concetto del collegamento all’interno del piano.  

Successivamente si vedrà, in maniera condivisa con gli altri comuni ma soprattutto con le popolazioni, perché con questo collegamento si mette in discussione un territorio notevole. Lei può pensare quante e quali visioni si hanno del territorio. Pezza nasce spontaneamente come bacino sciistico relativamente al fondo. Quindi si tratta di verificare quale può essere il collegamento migliore.  

Su questo punto c’è anche una programmazione fatta dall’Università La Sapienza di Roma che, in funzione dei piani di ricostruzione fatti per il terremoto, ha voluto fare un discorso un po’ più ampio allargandolo allo sviluppo del territorio. 

E i campi da golf previsti nell’area della Fonte Anatella, a che punto sono? 

Guardi, per i campi da golf nell’aprile di quest’anno abbiamo avuto la notizia che abbiamo vinto il ricorso al Tar. Perché la progettazione dei campi esiste ma era stata fatta opposizione da alcune associazioni ambientaliste. Francamente comprendo anche la loro ritrosia perché spesso e volentieri dietro queste operazioni ci sono anche altri interessi: quello dell’edificabilità.  

Per quanto ci riguarda noi vogliamo fare solo i campi da golf e la club house. Probabilmente si è capita questa situazione, il Tar ci ha dato ragione,  per cui questo progetto potrà essere attivato in tempi brevi. 

Con l’apertura della nuova galleria di Serralunga che collega i due versanti di Campo Felice avete riscontrato dei vantaggi o ancora presto per fare un primo bilancio visto che il tunnel è stato inaugurato a Natale scorso? 

Guardi sicuramente si vedono i primi segni della bontà di questa idea. Io mi sento spesso con i nostri villeggianti che conoscono molto bene il territorio, perché la nostra è una villeggiatura  fatta di seconde abitazioni, non di turisti occasionali. Quindi la galleria ha dato la possibilità al turismo di fruire del nostro territorio in tempi molto più brevi ma ha unito anche territori come il nostro  e quello del comune di Lucoli. Per andare a Lucoli prima ci voleva un’ora adesso ci vogliono dieci minuti. Per cui abbiamo notato che già si è messo in funzione uno scambio divertente: gli abitanti di Rocca di Mezzo vanno a cena nei ristoranti di Lucoli e gli abitanti di Lucoli fanno altrettanto nei nostri.  

Quindi c’è un interscambio anche nelle rispettive popolazioni. Inoltre con l’unione dei comuni abbiamo messo in collegamento un altro territorio. Perché adesso la legge impone ai comuni di unirsi per ottimizzare i servizi e per risparmiare.  E noi con Lucoli abbiamo già fatto un discorso sulla centrale unica di committenza per quanto riguarda gli appalti. Probabilmente con lo stesso comune partiremo anche con la raccolta dei rifiuti porta a porta.  

Quindi con la nuova galleria si sono innescate delle sinergie che aiuteranno i comuni a collaborare e a risparmiare. Un’idea mia, non so quanto fattibile ma probabilmente se verrà letta qualcuno ci rifletterà: nei nostri territori, il nostro e quello di Lucoli, abbiamo due plessi scolastici a rischio per mancanza di alunni, l’idea mia sarebbe quella di un plesso scolastico unico tra i due comuni. Questa è l’importanza del tunnel. 

Nel vostro territorio ci sono i Piani di Pezza, un altopiano glaciale carsico all’interno del Parco regionale naturale del Sirente Velino. Perché la struttura alberghiera esistente, costruita ormai da anni in quel luogo e che potrebbe incentivare il turismo, ancora non è stata affidata a una qualche società del settore visto che è di proprietà del comune? 

Allora, i lavori della struttura si sono ultimati due anni fa. Non appena abbiamo avuto la fine dei lavori abbiamo attivato un bando per la gestione che è andato pressoché deserto.  

Successivamente al bando abbiamo cercato di fare anche una trattativa privata, perché dopo il bando, se deserto, può essere attivata una procedura di questo tipo. Che per vizi di forma non è stata assegnata.  

Riproporremo a breve, voglio dire massimo un mese, un nuovo bando per l’assegnazione. Speriamo ci siano imprenditori interessati alla gestione di questa nostra struttura. 

Sindaco Di Ciccio, Rocca di Mezzo ormai da oltre sessant’anni è nota per le sfilate dei carri allegorici realizzati con i fiori di Narciso, anche quest’anno porterete avanti la tradizione o ci sono novità al riguardo? 

Quest’anno porteremo avanti la tradizione. Questa è la seconda volta che spostiamo la festa di una settimana perché, mi pare anche nel 2002 ci furono l’elezioni comunali nell’ultima domenica di maggio.  

Anche quest’anno, come allora, abbiamo dovuto spostare la festa di una settimana perché la nostra squadra, Rocca di Mezzo calcio a cinque, ha vinto il campionato ed è passata in serie “D” e l’ultima domenica di maggio c’è la finale regionale.

Essendo i calciatori gli stessi ragazzi che in varie squadre si adoperano alla realizzazione dei carri che poi sfileranno si è reso necessario rimandare la Festa del Narciso. 

Quanti carri sfileranno? 

Noi abbiamo la certezza di quattro carri, che sono i quattro carri del luogo. Stiamo cercando di coinvolgere, come tutti gli anni, i paesi circostanti. Sembrerebbe ci sia la volontà di far sfilare il carro di Ovindoli e forse anche quello di Rocca di Cambio. Quindi da un minimo di quattro ad un massimo di sei, forse sette. 

Lei rappresenta una comunità che quest’anno nello stesso giorno della parata militare, il 2 giugno risponde con la sfilata di carri “armati” di fiori, ogni anno simboli folcloristici, legati alle tradizioni territoriali o ad eventi con carattere politico. Visto che raccogliere fiori e realizzare carri di Narciso costa solo molta buona volontà e passeggiate nei prati, sarà la risposta di Rocca di Mezzo allo spreco di denaro pubblico?  

Lei mi fa una domanda che per la mia generazione, io sono un figlio degli anni settanta, “mettete dei fiori nei vostri cannoni” era uno slogan di riferimento. Quindi per  me quale risposta migliore.   

Oggi con la situazione attuale bisognerebbe cominciare a tagliare sulle spese militari. Perché non ne vedo ne il senso nell’utilità di queste situazioni.  

E’ un’idea che lei mi da che probabilmente sponsorizzeremo. Si da una risposta ai carri armati con carri “armati” di fiori. Questa è una bella cosa che lei mi dice.  

Per concludere, quali sono le prospettive future di Rocca di Mezzo? 

Non so se è un bene o un male. Rocca di Mezzo ha grandi potenzialità ancora da sfruttare. E’ un male perché probabilmente, e qui faccio ammenda anche a me come amministratore, non si è saputo cogliere fino in fondo tutta la potenzialità del luogo. Quindi gli amministratori forse sono un po’ in ritardo. E’ un bene perché in un momento di crisi come questa avere ancora potenzialità tutte da dare può essere veramente un toccasana.  

Rocca di Mezzo, con l’apertura della galleria, è a un’ora di macchina dalla più grande città d’Italia, Roma. Quindi con un bacino di utenza notevole. Si tratta di innescare il meccanismo della cultura del turismo.  

I meccanismi culturali sono spesso molto lenti. Per sradicare delle idee chiuse che si sono formate nel passato ci vogliono cinquant’anni. Rocca di Mezzo fino a quarant’anni fa era un paese  dedito alla pastorizia, quindi sotto l’aspetto turistico siamo un paese abbastanza giovane.  

Però, viva Dio, c’è ancora molto da fare. Le prospettive positive, con il collegamento tra stazioni sciistiche, con la apertura della galleria di Serralunga, con la proposta di un turismo di qualità, secondo me ci sono tutte. 

Grazie Sindaco per la disponibilità 

di Enzo Di Stasio 

Di seguito alcune immagini delle passate edizioni della Festa del Narciso

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