Chi si immagina un film noioso e ripetitivo, sbaglia totalmente valutazione. Intrigante la scoperta di come nasce un impero mediatico, soprattutto considerando il fatto che lo usano tutti i giorni mezzo miliardo di persone. Ciò che si nasconde dietro a diverse intuizioni di menti comunque illuminate (e scaltre) lascia stupiti e porta a riflettere su quanto il dio denaro si infiltri persino nella necessità di non sentirsi soli: un desiderio che Facebook ha solamente posto in evidenza. La regia dinamica sfiora il thriller finanziario e crea un’immagine del creatore di questo social network molto vicina a quella di tutti noi che usiamo il mezzo. Perché è giusto andare alla sorgente di tutte le cose, il tributo dell’8++ e un poke alla pellicola.
Monica Falconi
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