Prosegue il viaggio nella città ove esistono troppe situazioni di degrado o criticità.
In questa puntata il nostro spirito di osservazione, a volte stimolato da lettori che ci segnalano situazione di forte degrado o di problematiche molto serie, si sofferma sulla viabilità della via Boccea – La Storta, nella periferia di Roma Nord-ovest.
Esistono in effetti almeno tre punti nevralgici che la mattina o nelle ore di punta diventano veri imbuti per il traffico e in altri momenti invece pericolosi. Ecco quali.
Sulla via della Storta, all’angolo con la via Boccea vi è un ponte su di un fosso che risale ai primi del 900, del tutto insufficiente per un punto di viabilità eccezionale come questo. Via della Storta, alla sua confluenza su via di Casal di Selce improvvisamente si restringe causa un ponte sul quale non possono passare assieme un autobus e una autovettura. Tantomeno due camion, cosa questa assai frequente. La conseguenza è che si formano lunghissime file a volete anche di un chilometro (foto sopra).
Lo stesso dicasi all’altro ponte che si trova su via Boccea e che è al termine di una discesa. (foto sopra).
Discorso non molto diverso lo troviamo alla fine di via Boccea (Laghetti del salice, foto sotto) dove il ponte strettissimo si trova dopo una curva. Qui le vetture lo raggiungono, nelle ore non di punta, a forte velocità e sono costrette a frenare di colpo se si trovano di fronte un autobus o un trattore che lo attraversano e che occupano l’intera carreggiata. Molto spesso questi luoghi sono costellati di incidenti stradali dove spesso intervengono i vigili di Roma Capitale.
Ci chiediamo come mai non siano stati presi provvedimenti di allargamento di tali vetuste strutture. All’incrocio tra via Boccea – La Storta – Casal Selce era prevista una ampia rotatoria che risolverebbe egregiamente la viabilità. Lo spazio per costruirla ci sarebbe pure, occupato sempre da alcuni venditori di statue o di ortofrutticoli, ma più che sufficiente per far defluire la viabilità e renderla di gran lunga meno congestionata.
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