Il funk italiano dei Dirotta Su Cuba 

Non sono in molti in Italia a riuscire a declinare, in salsa tricolore, il funk, il soul e la black-music in generale. Ma ci sono due band che in questo campo sono delle vere fuoriclasse: i Ridillo e i Dirotta Su Cuba. I primi hanno saputo proporre uno stile coloratissimo, vivace, frizzante che tocca soul, funk, jazz, lounge, suoni latini, bossanova grazie a pezzi che parlano in maniera leggera e scanzonata di argomenti quotidiani, anche di grande profondità. I secondi, protagonisti del nostro articolo di oggi, si ispirano a gruppi come Swing Out Sister, Incognito, Earth Wind & Fire senza risultare imitativi, grazie a un soul-funk-jazz ballabile, con pezzi che sono veri e propri inni alla vita e a tutto ciò che ne fa parte.

I Dirotta Su Cuba nascono a Firenze nel 1989 grazie a una geniale intuizione del bassista Stefano De Donato e del tastierista Rossano Gentili. Qualche anno dopo a essi si aggiunge la graffiante voce soul di Simona Bencini (che ha anche all’attivo notevoli produzioni soliste). L’album di cui vi parleremo è il loro primo lavoro omonimo del 1994, disco nato in pieno periodo cosiddetto “acid-jazz”, consistente in un’ attualizzazione del funk, della fusion e del soul anni ‘70 ai ritmi e suoni anni ‘90. In 9 pezzi la band fiorentina ci delizia con un’opera capace di sapersi inserire brillantemente in questo filone, donando alla musica italiana quel qualcosa di internazionale, dimostrando che anche nella nostra lingua sia possibile produrre dell’ottimo funk, grazie a ineccepibili arrangiamenti e testi metricamente fluidi e per nulla banali.

Basta lasciarsi catturare dal ritmo folle e scatenato di pezzi come “Gelosia” e “Liberi Di – Liberi Da”, brani ai quali è impossibile non ballare. Notevoli anche “Batti Il Tempo”, che trae linfa da una brillante e impeccabile linea di basso”, il soul intenso di “Dove Sei”, e il romanticismo per nulla mieloso di “Solo Baci”, impreziosito da degli ottimi inserti spoken-word della voce calda e sensuale di Nick The Nightfly, storico deejay scozzese della fascia notturna di Radio Montecarlo. Per il resto a farla da padrone è il groove, per un disco che si presta bene anche a delle serate festose, un lavoro scanzonato, gioioso ma mai superficiale o scontato. E che ancora oggi, a distanza di 30 anni, risulta sempre godibile, forte anche di una sezione fiati impeccabile, oltre che dei groove di Daniele Biondi e Alfredo Golino, quest’ultimo già con grandi nomi della musica italiana.

Dopo questo lavoro i Dirotta Su Cuba proseguiranno con il superlativo “Nonostante Tutto”(1996), continuando poi con altri altri album e singoli interessanti, tra cui “Studio Session vol. 1”(2016), contenente pezzi del loro primo album rivisitati con l’aggiunta di ottimi inediti e ospiti come Gegè Telesforo, Riccardo Onori, Neri Per Caso, Daniele “Bengi” Benati (leader dei Ridillo) e Mario Biondi. Con una formazione rinnovata, in cui troviamo sempre la voce solista di Simona Bencini, ma con Emiliano Pari (voce e tastiere), Stefano Profazi (voce e chitarra), Vincenzo Protano (batteria), Patrizio Sacco (basso), Donato Sensini (sax), Luca Iaboni (tromba), hanno recentemente rilasciato un nuovo singolo intitolato “In The Souk”, avvalendosi della partecipazione del cantautore siciliano Mario Venuti. La musica dei Dirotta Su Cuba è consigliata a chi ha voglia di un prodotto italiano diverso dai soliti clichè, di qualcosa che accenda la voglia di ballare e di una musica all’insegna del groove e della positività.

Fonte foto: profilo Instagram ufficiale Dirotta su Cuba

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