Croce Rossa: Presidente Ass. Nazionale Cremona incontra i parlamentari del M5S su privatizzazione CRI

CRI MILITARE 1La Presidente dell’Associazione Nazionale Cremona, che si occupa anche della tutela dei propri soci militari e delle loro famiglie, ieri è stata ricevuta da alcuni Parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Nel corso dell’incontro l’On. Cecconi congiuntamente agli On. Giordano, Lorefice e Mantero, hanno ascoltato una breve disanima in relazione al discusso e controverso provvedimento di privatizzazione della Croce Rossa Italiana e di smilitarizzazione del Corpo Militare.

Il D.lgs n.178 del 2012, che inizialmente doveva essere di solo riordino dell’Ente, si è tramutata in una ghigliottina che ha previsto la privatizzazione della Cri e la mobilità per il personale che non trovasse ricollocazione nell’ambito pubblico (cosa molto probabile e concreta).

Inoltre è stata rappresentata ai parlamentari la situazione che ha creato il D.Lgs. n.178/2012 che risulta affetto, a parere di esperti, oltre che dalla Corte Conti, da gravi vizi di legittimità e da presunti vizi di costituzionalità, tenuto conto anche delle gravi ripercussioni occupazionali per gli oltre 4.000 lavoratori e delle loro famiglie. Il tutto completato dall’accelerazione impressa dalla L.125/2012 che ha creato una dicotomia tra testa pubblica dell’Ente e la periferia privata – con situazioni paradossali – se non di totale discrasia.

Si è anche evidenziato il mancato raccordo alle norme internazionali, recepite con normativa nazionale, non tralasciando che la L.125/2012 ha minato uno dei principi fondati della Cri – l’UNITA’.

Per gli appartenenti al Corpo Militare della Cri si profila una triste fine, alcuni di essi si trovano già ad affrontare questioni di salute come rilevato dai parlamentari che hanno preso visione anche dell’articolo già pubblicato dal quotidiano “In Libertà”, si troveranno privati del loro status e dovranno concorrere con i colleghi civili per trovare una ricollocazione lavorativa quasi impossibile.

Cosa è stato chiesto.

Il blocco, se non la soppressione, di questa assurdo provvedimento ed una serie di misure alla portata del legislatore che consentirebbero di applicare le norme pensionistiche del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, dal quale il personale della Cri oggi è escluso, pur essendo militare a tutti gli effetti di legge (risultando incredibilmente iscritto all’INPS come impiegati o operai) e l’introduzione di un pensionamento anticipato in tempi brevi.

In ultimo, e non per ultimo, il grave problema dei militari Cri richiamati temporaneamente in servizio. Il 1° aprile 2014 alcuni di essi saranno posti in congedo e saranno oggetto di nuovi “contratti” che sono ampiamente discutibili sotto ogni aspetto.

Infine con un collegamento in video conferenza il Capitano Mario Martinez ha raccontato la sua incredibile vicenda, oltre che il suo attaccamento al Corpo Militare della Cri. Pur avendo vinto tutte le sentenze prima al Tar, poi al Consiglio di Stato, si trova ancora in una posizione assurda poiché la Sua vicenda ancora non si è ancora risolta. Siamo sicuri che alla fine la giustizia trionferà.

di F.F.

3 Risposte

  1. roberto

    il M5S è rimasta l’unica speranza di fermare questo scempio della privatizzazione…

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  2. Lo Statalista

    Più di 4000 lavoratori CRI tra civili e militari, circa 16.000 loro familiari, quasi 25.000 iscritti nel solo personale in congedo del Corpo Militare, accompagnati da migliaia di simpatizzanti, come si può ben vedere parliamo di grossi numeri!Ebbene, dimostreremo in maniera compatta, a livello elettorale, già dalle prossime elezioni politiche, tutta la nostra gratitudine a quelle forze politiche che ci sosterranno nella nostra battaglia.

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