Trump e il linguaggio del corpo: “Ogni gesto è studiato per trasmettere potere”

(Adnkronos) – "Donald Trump conosce molto bene il linguaggio non verbale e ha molta chiarezza di quanto funzioni sul suo pubblico". Nel suo discorso all'Onu "ha dimostrato ancora una volta di saper parlare con il corpo con estrema cognizione di causa". E' il parere di Maria Beatrice Alonzi, scrittrice ed esperta di comunicazione non verbale, che commenta per l'Adnkronos Salute le espressioni e la postura utilizzate dal presidente Usa nel suo discorso alle Nazioni Unite.  E' piuttosto evidente, spiega, "la grande consapevolezza di Trump di quanto la comunicazione non verbale pesi rispetto alle telecamere, alla stampa e al suo pubblico. I gesti del corpo, delle mani, sono sempre portati verso l'altro, sono sempre accentuati e sono sempre potenti. La sua pancia è sempre verso l'esterno, così come i suoi fianchi, mentre le spalle sono sempre ritratte all'indietro", una postura di potere presente e fermo. E nel tempo ha dato prova di quanto ogni dettaglio fisico sia 'studiato'. "Quando lo abbiamo visto accogliere Putin, per esempio – ricorda l'esperta – la stretta di mano si è prolungata nel tempo, comunicando accoglienza e controllo. La sua è un'impostazione estremamente verso l'altro, verso la stampa, verso il suo pulpito per dimostrare presenza e leadership, questo a prescindere dall'emotività".  Il secondo elemento che è emerso e che "sicuramente si può riscontrare anche in tante interviste", è che "Trump modera, contiene, attende e aspetta per sistemare delle emozioni, noi non vediamo un'esplosività, al contrario di quello che si può credere. Nelle parole e nella gestualità, nel paraverbale e nel non verbale di Trump c'è sempre controllo", continua l'analisi di Alonzi.  In particolare "quando vediamo dei gesti forti, che attribuiamo alla rabbia o al potere, sono sempre voluti. Lui 'vuole' alzare leggermente il tono della voce, imporre un pugno. Per esempio, una cosa che gli vediamo spesso fare – sia per quanto riguarda la bocca, sia per quanto riguarda le mani – è un gesto di costrizione, una chiusura: sono tutti segni di leadership. Mentre quando si trova di fronte a qualcuno che reputa alla sua altezza o altrettanto potente o dal quale desidera ottenere qualcosa, lo notiamo immediatamente perché ha una postura chiusa, le spalle più basse, la testa reclinata". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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