La quarantena Britannica: ma dite a noi?

Non volevo più scrivere del Coronavirus in UK, davvero: è un argomento al quale ho dedicato diversi articoli, cercando di raccontare come la Gran Bretagna ha vissuto l’invasione del virus (o, meglio, di come abbia scelto di lasciarsi invadere) ed era rimasto quasi nulla di nuovo da dire. Volevo dare spazio ad altro.

E poi eccoteli lì, i britannici ne fanno un’altra delle loro ed eccomi qui, a scrivere nuovamente in tema di Covid-19.

Il governo di Boris Johnson ha scelto strategie variegate per affrontare la pandemia.

Prima ha tentato con l’immunità di gregge, che ha quasi portato a morte il pastore del gregge, Bojo. 

A quel punto ha dichiarato il lockdown e chiuso tutto e tutti, salvo il virus, ovviamente, che ormai si era diffuso e stava dimostrando quanto costosa fosse, in termini di sofferenze e morti, la teoria della immunità di gregge. 

Avendo agito in ritardo, oggi i britannici sono ancora nella fase uno e un pezzetto, con negozi, ristoranti, hotel e uffici chiusi mentre l’Europa beneficia dei sacrifici fatti ed inizia a riaprire i suoi confini, eliminando l’obbligo di quarantena per chi viaggi da un paese all’altro.

Dai britannici, che prevedono di tornare ad una parziale normalità non prima di luglio, ti aspetteresti silenzio ed un pizzico di vergogna. Errore! Non si tiene conto che loro sono britannici.

Ricordate “Dense fog in the Channel: Continent isolated for three days” nebbia nel canale, il continente sarà isolato per tre giorni? Leggenda vuole che si trattasse del titolo di un articolo pubblicato sul The Times, nel novembre del 1939; i più informati dicono, invece, che fosse una storiella inventata da un inglese per divertire i suoi connazionali, una battuta, insomma.

Ma, oggi, sappiamo per certo che non è nè una leggenda nè una boutade: è una caratteristica intrinseca dei britannici. E lo sappiamo per certo perchè lo hanno rifatto, proprio in questi giorni: dall’alto dei loro numeri vertiginosi di morti e contagiati, hanno annunciato ai propri cittadini ed al mondo intero che, a decorrere dall’8 giugno e per le tre settimane successive, chiunque arriverà in UK dall’Europa sarà costretto a restare in quarantena 14 giorni. Cioè, tu arrivi dall’estero, da un paese uscito dalla fase critica e qua che la situazione non è ancora sotto controllo ti mettono in quarantena, tu che sei quello sano.

“Non vogliamo vanificare gli sforzi che abbiamo fatto” ha detto la ministra dell’interno Priti Patel, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato l’applicazione della misura. E mentre lo diceva guardava dritto davanti a sè lo spettatore che, dall’altra parte della tv, a sua volta la fissava sbalordito e si domandava: ma dici a me? Ma dici a me? Ce l’hai con me? No perchè è un attimo che mi trasformo in Robert De Niro… ma con chi credete di parlare? State a sentire, str…ani abitanti d’oltre Manica, noi ne abbiamo abbastanza, abbiamo avuto anche troppa pazienza con voi! Vi rendete conto che, in Europa, siete in pole position quanto a numero di morti e che nel mondo siete secondi solo agli USA? Con che coraggio chiudete i vostri confini quando l’Europa apre i suoi anche al vostro popolo potenzialmente contagiato e contagioso? 

Europa, per favore, metti in quarantena i britannici, tutti! 

Apri i tuoi spazi a chiunque, anche agli wuhaniti o come si chiamano gli abitanti di Wuhan ma metti in quarantena i britannici, tutti quanti, regina inclusa! Spiace per Elisabetta, dopo Boris non meriterebbe di essere anche quarantenata, ma bisogna dare un segnale a questo popolo di marinai che ha perso la rotta: brexano ma non escono, si ammalano ma non chiudono, praticamente sono alla deriva ma pensano di avere le vele spiegate. 

I francesi hanno già annunciato che la quarantena sarà reciproca, anche perchè avevano in corso trattative affinchè a loro fosse evitata ma, evidentemente, qualcosa è andato storto.

Qualcosa sta andando storto anche in UK: gli imprenditori del turismo e le compagnie aeree hanno inveito in inglese (i britannici, notoriamente, non parlano altre lingue) contro il provvedimento che aggiunge danno al danno. La pressione sul governo è forte e da più parti.

Staremo a vedere se qualcosa cambierà.

Nel frattempo, c’è nebbia nel canale, il continente è isolato. 

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