25 dicembre. E’ proprio la data di nascita di Gesù?

25 dicembre. Ogni anno in questa data la cristianità festeggia la nascita di Gesù. Tutti i cristiani cercano, quanto meno nelle intenzioni, di adeguarsi in linea di massima agli insegnamenti etici della propria religione e di essere buoni e altruisti. In tutto il mondo occidentale, poi, il Natale è diventato una festività civile. Il conto degli anni, inoltre, parte proprio da quella data.

A ben guardare, però, la ricorrenza della nascita di Gesù, passa quasi in secondo piano. Solo nelle case di poche nazioni latine si allestisce ancora il presepe. Cioè una rappresentazione dell’avvenimento con statuette in ceramica. Nel Nord America e nell’Europa del Nord si addobba l’albero di Natale. Il personaggio di Gesù sembra oggi soppiantato dall’inserimento nella tradizione di un portatore notturno di regali. Non importa se questi, guarda caso, è un santo della cristianità. Santa Claus, cioè San Nicola. Quello che in Italia è chiamato Babbo Natale.

Ciò che è successo veramente circa 2020 anni fa, sembra oggi disinteressare. Noi, invece, vorremmo saperne di più. Vorremmo capire se la data della nascita di Gesù coincida veramente con quella della tradizione. In caso contrario, riuscire a trovare quella esatta. Per fare ciò, non ci si può esimere dall’investigare sulla veridicità o meno del racconto evangelico.

Il 25 dicembre era una festività dei romani

La storicità della figura di Gesù è attestata non solo nei vangeli ma anche da alcuni scrittori greco-latini. In particolare l’ebreo Flavio Giuseppe (38-100 d.C.) poi convertito al paganesimo. La nascita di Gesù è però descritta soltanto da due dei quattro vangeli canonici: Matteo e Luca. Un racconto analogo – anche se un po’ più fantasioso – si trova nel vangelo apocrifo di Giacomo. Sono opere databili intorno al 70-80 d.C, i primi, e al 150 l’apocrifo.

Nessuno degli scrittori citati fa menzione della data del 25 dicembre e neppure dell’anno di nascita di Gesù. Solo nel 336 d.C. sembra che si sia cominciato a festeggiare il 25 dicembre come data della Natività. L’impero romano, da pagano che era, si stava trasformando in cristiano. Si prese perciò la festività pagana del Sol Invictus, che si festeggiava il 25 dicembre, e la si trasformò in quella del Natale.

Quella del Sol Invictus era sicuramente una data collegata al solstizio d’inverno (21 dicembre). Con la riforma del calendario adottata da Giulio Cesare tale festività era probabilmente slittata al 25 successivo. Sin dalla preistoria, infatti, il giorno del solstizio invernale era la festa della rinascita. Da quel giorno le giornate si allungano e si avvicina la primavera. In ogni caso, non c’entra nulla con la data esatta del Natale. O, quanto meno, c’è soltanto una probabilità su 365 che le due date coincidano. Una per ogni altro giorno dell’anno. E allora?

In che anno è nato Gesù

Forse per capirne di più è necessario prima investigare sull’anno di nascita del protagonista dei Vangeli. Non foss’altro perché, se si facesse un sondaggio, ben pochi dimostrerebbero di conoscere quello esatto. La maggior parte risponderebbe l’anno 1. Altri un ipotetico anno zero, che non esiste nella cronologia ufficiale. In realtà, secondo la tradizione, Gesù sarebbe nato nell’1 avanti Cristo, coincidente con il 753° anno dalla fondazione di Roma. È quanto riporta lo storico Dionigi il Piccolo sin dal VI secolo. Da allora, la Chiesa cristiana e le anagrafi civili si sono accodati.

Anche questa data è errata. Nei Vangeli, infatti, si legge che, quando nacque Gesù, regnava in Israele il terribile Erode il Grande. Questi però, secondo gli storici, sarebbe morto l’anno 4 a.C.. L’anno di nascita di Gesù va quindi retrodatato di almeno quattro anni. Se leggiamo i Vangeli, poi, riusciamo anche a individuare un termine annuale da cui far partire post quem la nostra indagine sino al 4 a.C.. Si parla infatti di un censimento indetto dal governatore Quirinio. Proprio per tale motivo il falegname giudeo Giuseppe si sarebbe spostato dalla Galilea, dove svolgeva la propria attività, con Maria incinta. Per adempiere all’obbligo di registrazione censuaria.

Sappiamo che Quirinio ha sicuramente indetto un altro censimento nell’anno 6 d.C. Ma i combinati contenuti di una lapide scoperta a Tivoli e un’altra a Venezia ci attestano che già in precedenza Quirinio fosse governatore della Siria (e della Giudea). Proprio in concomitanza dell’anno (8 a.C.) nel quale si ipotizza che l’Imperatore Augusto abbia ordinato il censimento generale dell’Impero. È ragionevole supporre che al governatore Quirino ne sia stata affidata la gestione nella provincia di competenza. Era probabilmente questo il censimento a cui si riferisce l’evangelista Luca. Gesù, quindi, dovrebbe essere nato tra il 4 e l’8 a.C. Un una data più vicina a quest’ultimo anno che all’altro.

La stella che seguirono i Magi era una congiunzione di pianeti e non apparve il 25 dicembre

Per ottenere una data più precisa non ci resta che investigare sulla vicenda dell’adorazione dei Magi. I Magi erano sacerdoti della religione zoroastriana provenienti dalla Media. Un’antica regione situata grosso modo nell’Iran Nord-occidentale. Erano particolarmente ferrati nell’astrologia, come tutte le caste sacerdotali dell’antichità. Secondo l’evangelista Matteo avrebbero seguito una stella, il cui moto gli avrebbe indicato il luogo di nascita di un grande re. Si badi bene: l’evangelista parla di una “stella” e non di una “cometa”. Dovrebbe quindi essersi trattato di un evento astronomico, avvenuto in quegli anni. Tanto straordinario da aver suscitato l’interesse di quegli astrologi orientali.

Ebbene, proprio nel 7 a.C. si ebbero tre congiunzioni dei pianeti Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci. Ciò consentì la formazione di un unico astro di particolare luminosità. Perché tale congiunzione destò l’interesse dei Magi? Perché in base alle loro conoscenze astrologiche Giove era il pianeta della regalità. Saturno indicava la terra d’Israele e la costellazione dei pesci significava il sorgere di una nuova era. Ergo – secondo i Magi – l’evento astronomico significava che in Israele sarebbe nato un re che avrebbe segnato una nuova era per l’umanità.

3 ottobre e non 25 dicembre

Fu proprio questo che i Magi riferirono ad Erode e che mise in apprensione il monarca. Ora, le tre congiunzioni astrali si verificarono esattamente il 29 maggio, il 3 ottobre e il 4 dicembre dell’anno 7 a.C.. I Magi si mossero, probabilmente, dopo aver osservato l’evento del 29 maggio nel lor paese. Sarà un caso ma, procedendo da oriente verso lo spazio celeste marcato dagli astri in questione, prima o poi si giunge in Giudea.

Possiamo scartare la data del 4 dicembre. In tale periodo dell’anno anche in Israele, fa troppo freddo per lasciare le greggi all’aperto. Se Gesù fosse nato a dicembre, quindi, sulla scena non ci sarebbero stati i pastori, come sostiene l’evangelista. Il 3 ottobre è invece una data idonea. Coincide con il periodo in cui i pastori, dopo aver lasciato le montagne, radunano le proprie greggi, prima di ricoverarli all’ovile. Fu forse proprio qualche giorno prima del 3 ottobre 7 a. C., durante una congiunzione astrale e alla presenza di Magi e pastori, a censimento generale dell’Impero in corso, che nacque Gesù.

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