USA 2020. Primarie P. D.: Biden risorge e sorpassa Sanders. Bloomberg sconfitto

Il Super Tuesday elettorale delle Primarie del Partito Democratico ha registrato un vittoria piuttosto netta di Joe Biden permettendogli di superare  Bernie Sanders. 

Biden rientra quindi prepotentemente nella corsa alla nomination.

Netta sconfitta per Michael Bloomberg che, nonostante abbia speso quasi 500 milioni di dollari per la sua campagna elettorale, non è riuscito neanche a impensierire i due principali avversari.  E’ delle ultime ore la notizia che Bloomberg si ritirerà dalla competizione elettorale, dando indicazione ai suoi sostenitori (pochi evidentemente) di votare per Biden.

Nettamente sconfitta la Warren, che ha perso anche nel suo stesso collegio, forse anche lei sarà costretta a ritirarsi. 

A questo punto è chiaro che lo scontro elettorale si sia polarizzato tra i due  contendenti: Joe Biden e Bernie Sanders. Un pò come era successo alle precedenti Primarie del 2016 quando lo scontro fu tra Hillary Clinton e Bernie Sanders.

Il vero artefice della risalita di Joe Biden, come molti hanno scritto, è stato l’ex presidente Barack Obama, che grazie al suo carisma e alla sua capacità politica, ha  ricompattato l’elettorato democratico, a favore del suo ex vicepresidente.

Obama ha ricostruito il “centro” del partito, quello per capirsi poco favorevole al programma “socialista” di Bernie Sanders.

Questo non vuol dire però che si sia raggiunta l’unità del Partito Democratico anzi.

Analizzando i dati, se Joe  Biden ha vinto in dieci dei quattordici stati in cui si è votato, il più importante l’ha ottenuto seppur  con un piccolo margine su Sanders nel Texas. Al  contrario Bernie Sanders ha vinto in California altro stato considerato nevralgico negli equilibri delle primarie e nelle elezioni presidenziali.

Una cosa curiosa che fa capire la complessità delle elezioni in USA dove un peso importante a seconda degli Stati lo hanno le componenti etniche. La comunità Afroamericana si è schierata a favore di Joe Biden. Mentre i “Latinos” e gli “Asian Americans” sembrano aver votato in maggioranza per Sanders

Tutto ancora da decidere

Quindi la battaglia è ancora aperta, “basically neck to neck” testa a testa, come dice Sanders, confermando di voler di arrivare fino in fondo e che non ha nessuna intenzione di ritirarsi.

Effettivamente a ben guardare, il conteggio dei delegati a suo favore è di 501 contro i 560 di Joe Biden. Obiettivamente uno scarto piuttosto esiguo, anche perché, qualora la  Warren decidesse di ritirarsi, i suoi  61 delegati quasi sicuramente passerebbero a Sanders, e quindi Bernie tornerebbe in vantaggio. 

Resta l’incognita del voto giovanile, più schierato a favore di Sanders, che come ha ammesso lo stesso Sanders, al momento non appare particolarmente interessato alla competizione elettorale.

Il problema è che il programma di Sanders accusato di “socialismo” convince poco, e Joe Biden non ha assolutamente il carisma del Leader.

A suo favore l’ esperienza politica, e il fatto di poter contare sull’appoggio dell’establishment del partito. Un pò poco in realtà.

Se questo scontro dovesse durare fino alla Convention il partito si troverebbe profondamente spaccato, e una sconfitta elettorale non sarebbe una infausta previsione da mettere in conto, ma quasi una certezza.

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