Unione Europea e migrazione. La situazione in Germania

Scolari Schla-U SchuleNonostante la “locomotiva europea” sia in Europa il paese con il maggior numero di migranti, la situazione per i profughi è tutt’altro che ottimale. 

Negli ultimi anni molti sforzi sono stati compiuti in ambito EU per armonizzare le normative nazionali alle direttive europee in materia di immigrazione e richiesta d’asilo. L’obiettivo è quello di realizzare una politica comune nel settore dell’asilo che miri alla “istituzione progressiva di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia aperto a quanti, spinti dalle circostanze, cercano legittimamente protezione nell’Unione” (Direttiva 2013/32/UE del parlamento europeo). Sono belle parole, ma a quanto pare la loro attuazione risulta quantomai lenta, complessa e farraginosa.

La Germania è, tra i paesi europei, quello che ospita il maggior numero profughi. Nei primi anni ‘90 ne arrivarono molte centinaia di migliaia dall’ex-Yugoslavia. Fu quasi un esodo, ma la Germania resse il colpo. Negli anni successivi gli arrivi continuarono, a ritmo meno serrato, da Iraq, Pakistan, Iran. Afghanistan e dalla Federazione Russa. Da un paio d’anni i profughi arrivano anche dalla Siria e dai Paesi dell’Africa sub-sahariana, come Eritrea e Somalia. Prima dell’arrivo attraversano altri Stati europei, dove vengono identificati. La ripartizione dei costi tra i Länder avviene in modo proporzionale al peso economico di ciascun Land. Ad esempio alla Baviera spetta farsi carico del 15% dei costi, il che è equivalso ad ospitare, nel 2013, 16.700 persone. In Germania non vi sono situazioni di degrado estreme come in Italia, Grecia o Spagna. Ma anche qui la vita dei migranti non è facile. Nel 2013 ci sono state circa 110.000 richieste di asilo. Di esse circa il 38% sono state rifiutate (dato dell’ufficio tedesco per la migrazione e i profughi). de_maiziere

Il 13 giugno a Bonn il ministro tedesco degli interni Thomas De Maizière (foto a dx) è stato eletto “Abschiebeminister des Jahres 2014” che tradotto in italiano significa “ministro delle espulsioni del 2014”. Ad eleggerlo è stata una delle diverse organizzazioni di volontariato che si battono per una politica dell’accoglienza e che ha dato vita ad una dimostrazione di protesta contro la Conferenza dei ministri degli interni tedeschi, la cosiddetta “Innenministerkonferenz”. Durante la conferenza si è parlato, tra l’altro, anche della bozza di legge, predisposta proprio dal ministero degli interni, sulla riforma del diritto di soggiorno in Germania.

La Süddeutsche Zeitung ha criticato duramente la bozza della nuova legge affermando che essa inasprisce oltremodo le direttive europee sulla concessione del diritto di soggiorno a profughi e migranti. La legge interesserà sia i profughi che arriveranno in futuro sia quelli già sul territorio ma senza permesso di soggiorno. Le condizioni di vita di questi ultimi sono soggette a forti restrizioni in termini di situazione abitativa, acquisto di alimenti, nonché possibilità di movimento, di studio e di lavoro.

In tutta la Germania ci sono circa 100.000 migranti senza permesso di soggiorno, il 35% dei quali vive da oltre sei anni in tale condizione. Il loro stato è chiamato Duldung (dal verbo dulden, tollerare) ed altro non è che la sospensione temporanea del procedimento di espulsione. Tenere una persona in tale condizione vuol dire farla vivere nella paura di essere espulsa quindi in uno stato permanente di incertezza. Questa condizione riguarda individui già fortemente colpiti da un passato di sofferenze e privazioni.

Frank-Walter_SteinmeierNegli anni passati sono sorti numerosi gruppi di volontariato e organizzazioni il cui lavoro è fondamentale perché da una parte consente una miglior comunicazione tra i singoli individui e l’amministrazione dei Länder, dall’altra svolge un ruolo di controllo del rispetto della legalità da parte delle autorità.

Anche in Baviera le realtà che lavorano a sostegno dei migranti sono numerose e svariate. A Monaco c’è una scuola dove i giovani profughi possono studiare fino a conseguire il diploma di scuola media. Ottenere un diploma di scuola media è un prerequisito fondamentale per fare tirocini e accedere al mercato del lavoro. Purtroppo frequentare una scuola o corsi di formazione non sempre è possibile, in particolare per coloro che hanno superato i vent’anni d’età.

Il 6 giugno scorso a Berlino c’è stata la cerimonia di premiazione delle migliori scuole tedesche alla presenza del ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier (foto a fianco). Anche la scuola per profughi di Monaco è stata premiata. Il ministro Steinmeier ha tenuto un breve discorso in cui ha affermato che in Germania c’è la stessa percentuale di persone con origini straniere come negli USA. Poi ha aggiunto che il modo migliore che queste persone hanno per integrarsi nella società è lo studio.

Parole bellissime, ma destinate a cadere nel vuoto se poi se poi un altro ministro dello stesso governo di coalizione predispone una legge che contraddice i principi di solidarietà e di accoglienza stabiliti dai trattati internazionali.

di Pasquale Episcopo 

Nella foto in alto, un gruppo di scolari afghani della scuola per profughi di Monaco premiata dal ministro Steinmeier

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