Trump sbaglia la comunicazione e crolla nei sondaggi

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Le proteste per la morte di Floyd sembrano diminuire nelle ultime ore.

Ci vorranno mesi perché gli animi si calmino, per contare i danni, ma soprattutto capire quali saranno gli effetti di queste manifestazione da un punto di vista politico sociale  e giudiziario.

Gli USA non sono nuovi a queste rivolte, la scintilla è causata sempre dal comportamento violento della polizia nei confronti della popolazione afro-americana.

 Anche la morte di  Floyd è stata la miccia che ha fatto esplodere una tensione sociale, che forse covava da molto tempo. Ma questa volta la protesta o rivolta, una distinzione che comincia ad essere presa in considerazione, ha attraversato tutti gli stati americani, non rimanendo chiusa esclusivamente nelle zone più povere.

Gli errori di Trump

Al contrario di altri presidenti come Lyndon Johnson e George H. W. Bush che di fronte alle rivolte usarono toni accomodanti, non solo per evitare ulteriori inasprimenti degli scontri, ma soprattutto di lanciare programmi di future politiche di miglioramento, Trump si è espresso in maniera negativa e minacciosa.

Trump ha continuato a mantenere un atteggiamento non da “politico”, da Presidente di un paese, ma più da uomo della strada, scontentando in maniera diversa tutti.

Trump ha minacciato l’uso della forza militare contro i rivoltosi violenti, gli “antifa” versione USA dei “black bloc” europei  è stato  sconfessato dagli stessi vertici militari.

Un suo tweet con  la frase “quando inizia il saccheggio, inizia la caccia ” è stato considerato  da Twitter come una violazione della politica dell’azienda contro “l’inneggiare alla violenza”.

Secondo i primi sondaggi, il giudizio sul comportamento Trump è estremamente negativo.  Non si sarebbe adoperato in modo efficace per diminuire le tensioni, anzi il suo modo di fare potrebbe aver ottenuto l’effetto di aumentare lo scontro.   

Se questo dato è ampiamente previsto tra gli elettori democratici e le comunità afroamericane il problema per Trump è che anche all’interno dei sostenitori del Partito Repubblicano (che non l’hanno mai amato fino in fondo) ci sono state pesanti critiche.  

Ma i problemi per Trump non sono solo le relazioni razziali.  Molte critiche gli vengono anche dalla maniera per come ha gestito la pandemia del coronavirus in corso, (gli scontri con gli esperti) e la conseguente svolta negativa dell’economia.

I sondaggi lo danno in  forte caduta, perdendo quel consistente margine di vantaggio contro il candidato democratico alla presidenza Joe Biden.

Da capire è se la perdita di consensi di Trump sia esclusivamente dovuta ai suoi errori, oppure dovuta ad una crescita dell’immagine di Joe Biden  

In effetti Joe  Biden non sta facendo una grande figura. I suoi interventi sul caso Floyd e sulle proteste sono stati “incolori”. Si è semplicemente allineato ad una generica partecipazione di supporto e alla condanna delle violenze. 

Non certo un comportamento da leader, ma soprattutto di uno che deve contrastare a livello mediatico l’aggressività verbale di Trump.

Dovrà essere capace di concentrare sulla sua candidatura il voto degli scontenti. Se non proporrà un programma innovativo, una mina vagante per lui saranno i seguaci di Bernie Sanders, che nonostante gli sforzi di Barack Obama per l’unità del partito, , potrebbero per protesta non andare a votare.

Il futuro politico è molto incerto

I prossimi mesi saranno fondamentali per capire quale impatto politico sociale avranno avuto queste proteste.  Se sono state determinate semplicemente da una contestazione verso l’uso della forza ingiustificata della Polizia che vede come vittime le minoranze, oppure un momento importante per un possibile cambiamento.  

Questa seconda ipotesi non appare particolarmente evidente,  anzi non sembra stata presente come progetto politico, al netto forse di un generico Anti-trumpismo.

Da un punto di vista politico, la pandemia ridurrà molto i confronti elettorali, non si sa ancora se si svolgeranno le famose Convention dei due partiti, come si potrà andare a votare.

Si sa che le campagne elettorali si vincono negli ultimi mesi se non negli ultimi giorni. Esempio lampate il duello Trump vs Hillary Clinton. Una vittoria di Trump guadagnata nelle ultime settimane.

Il rischio è quello di trovarsi alle elezioni di novembre con la politica in forte impasse, con un Presidente eletto senza il giusto carisma e forse anche con pochi votanti.

FFoto di Gerd Altmann da Pixabay

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