Torino: assalto al campo rom per un finto stupro

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Era tutto falso. La ragazza che aveva denunciato un presunto stupro avvenuto lo scorso mercoledì sera non è mai stata violentata e potrebbe essere denunciata per simulazione di reato. Parole di condanna da parte del ministro dell’Interno per il raid al campo rom di Continassa, nel torinese, generato dai manifestanti della fiaccolata in solidarietà alla ragazza.

La fiaccolata era partita sabato alle 18.30 da piazza Montale a Torino, non distante dal luogo del fantomatico stupro. In tutto, i manifestanti erano circa cinquecento e alcuni di loro, in seguito, si sono diretti verso la cascina Continassa, dove si trova un campo rom. Qui, la situazione è degenerata con un incendio doloso da parte dei manifestanti. È stato necessario l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri per riportare la situazione alla normalità. Si sarebbe trattato di un assalto annunciato: ne sono testimonianza i volantini diffusi nelle cassette postali delle Vallette, il quartiere in cui avrebbe avuto luogo il finto stupro. Dato l’allarme, molti nomadi si erano già allontanati dal campo, quando sono arrivati i manifestanti. Alla ricerca dei colpevoli, si indaga negli ambienti degli ultras, soprattutto juventini. Al momento, le forze dell’ordine hanno fermato un uomo di cinquantadue anni e un ragazzo di venti, con l’accusa di danneggiamento aggravato.

La ragazza aveva ammesso di aver mentito proprio venerdì, prima che i manifestanti attaccassero il campo nomadi. Alla denuncia dello stupro, aveva raccontato che due uomini l’avevano aggredita mercoledì mentre tornava a casa. In seguito, sarebbe stata soccorsa per strada dal fratello. Ieri sera, la ragazza ha ceduto ammettendo di aver mentito, per nascondere un rapporto sessuale avuto con uomo molto più grande di lei. «Mi vergognavo», avrebbe ammesso la ragazza.

«Non si fa giustizia da soli. E, nel caso dell’assalto al campo rom di Torino, è una “ingiustizia fatta da soli”». Sono ferme le parole di condanna del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri riguardo all’assalto del campo rom. «A nessuno deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza» ha aggiunto, «meno che mai con la violenza nei confronti del “diverso”, dello “straniero». Come responsabilità dello Stato, ha proseguito il ministro, occorre «cancellare il concetto stesso di “spedizioni punitive”, espressione che deve restare relegata ai libri di storia». Piero Fassino, sindaco di Torino, ha definito «inaccettabile» l’episodio «per una città capitale dell’accoglienza», aggiungendo che un linciaggio verso persone innocenti non è tollerabile «in nessun paese civile». 

Paola Spataro

foto: static.tuttogratis.it


 

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