Think Ahead. Act Together

Schloss_Elmau_main_entrance“Pensare al futuro. Agire insieme” è il motto scelto per il prossimo G7 che si terrà il 7 e l’8 giugno in un bellissimo castello della Baviera chiamato Schloss Elmau.

I temi principali che verranno discussi nel summit dei sette paesi più industrializzati del mondo facenti parte del Gruppo dei Sette, sono quelli che rappresentano le sfide principali del mondo globalizzato: economia, sicurezza, sviluppo, clima, energia, salute. Ma certamente si parlerà anche di guerre, terrorismo e migrazioni.

Quest’anno i capi di stato di USA, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Canada si riuniranno in luogo di grande bellezza, una località di nome Elmau nel cuore delle Alpi bavaresi, poco distante dalla famosa località sciistica di Garmisch-Partenkirchen e dal confine con l’Austria. Il castello di Elmau è uno splendido edificio situato a 1000 metri di altitudine. Edificato nel 1916, oggi è sede di un albergo a cinque stelle che è considerato tra gli hotel più belli e lussuosi del mondo.

Angela Merkel, “padrona di casa” del summit, la bellezza di Schloss Elmau ha avuto modo di apprezzarla già diversi anni fa, quando era all’opposizione. Vi tenne una conferenza al termine della quale affermò che, prima o poi, ci sarebbe ritornata. Detto, fatto. Ora ci tornerà da cancelliera della Repubblica Federale Tedesca. È dunque lei, Angela, unica donna del Summit e donna più potente del mondo che ha scelto il posto e la località. L’albergo-castello è ai piedi delle montagne care a Ludwig II, l’eccentrico re della Baviera vissuto nella seconda metà dell’Ottocento. Non sono le Dolomiti, ma non si può avere tutto.

I preparativi del G7 sono cominciati oltre un anno fa, nel mese di gennaio 2014. Ma è solo nelle ultime settimane che sono emersi dettagli sulla complessità della macchina organizzativa. La “Sueddeutsche Zeitung”, principale giornale della Baviera, ha fornito alcune informazioni a riguardo. Per garantire la sicurezza del summit saranno impiegati 24.000 poliziotti. Ventiquattromila. Ma non finisce qui. Altre migliaia di persone saranno impiegate per le attività di intelligence contro eventuali manifestazioni dei black bloc, per quelle di soccorso e per i controlli del vicino confine con l’Austria. Il ministro dell’interno tedesco ha sospeso per circa tre settimane il trattato di libera circolazione di Schengen. Intorno al castello saranno piazzate recinzioni e transenne per una lunghezza complessiva di circa 14 chilometri. E verranno utilizzati ben 230 cani poliziotto. Rigorosamente pastori tedeschi. Per l’evento sono attesi circa 5500 giornalisti da tutto il mondo. Trecento di loro avranno un accredito speciale per l’accesso alla sala conferenze.

I numeri suddetti sono spaventosi e fanno capire quanto complessa sia la machina organizzativa. Altrettanto spaventosi sono quelli relativi ai costi. Si parla di 130, forse 150 milioni di euro. Molti pensano che queste cifre rappresentino una stima per difetto. Il settimanale economico Handelsblatt ha citato le cifre fornite da una associazione di contribuenti molto nota in Germania per la sua attenzione verso le questioni riguardanti la spesa pubblica. Secondo tale associazione i costi potrebbero raggiungere la cifra di 360 milioni di euro. Niente male per un incontro di sette persone per soli due giorni.

Il prossimo G7 sarà la più grande e costosa conferenza politica mai realizzata in Baviera. Spendere 360 o 150 milioni o anche soltanto la metà della metà per un evento la cui utilità rimane assai dubbia è il motivo per cui anche quest’anno il G7 sta producendo, in Germania in particolare, un coro di critiche. Diverse dimostrazioni sono già state annunciate. Avranno luogo a Monaco, distante cento chilometri da Schloss Elmau, ma anche intorno al castello, dove nei due giorni del summit sono attese circa 5000 persone.

Le manifestazioni di protesta annunciate non saranno né le prime né le ultime per un G7. I problemi del pianeta nascono dalla condizione di povertà in cui versa gran parte della popolazione mondiale. Oggi da più parti si afferma che non potranno esserci soluzioni se non si provvederà ad una drastica ridistribuzione della ricchezza. I capi di stato dei paesi del G7 potrebbero dare un segno tangibile di buona volontà devolvendo a favore dei paesi del terzo mondo le ingenti somme che spendono per i loro summit.

di Pasquale Episcopo

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