Terremoto: l’Amatriciana solidale per ricominciare

amatriciana1Una pastasciutta, per ricominciare.

Pasta all’Amatriciana, un piatto magnifico della tradizione popolare, conosciuto ed apprezzato in tutto il Mondo.

Un piatto di amatriciana per sostenere i terremotati. Moltissimi, tra Comuni, paesi e città,  si stanno mobilitando per offrire la famosa Amatriciana, solidale.  Con versione vegana, senza guanciale, per esempio. A Torino centinaia di persone hanno affollato le tende della Protezione Civile allestite in piazza San Carlo, per mangiare gli spaghetti secondo la tradizionale ricetta originaria del paese di Amatrice, uno dei più colpiti dal sisma.

Ottanta i volontari operativi. Le cucine da campo sono le stesse che avevano raggiunto L’Aquila nel 2009. Anche alcuni volontari sono reduci da quella esperienza. Ottocento i coperti serviti in contemporanea.

Amatriciana nella tendopoli di Sant’Angelo, località colpita dal terremoto nel Centro Italia. E’ una frazione del comune di Amatrice in provincia di Rieti.
Il piatto simbolo di Amatrice, mai come in questo momento simbolo di un dolore profondo per i tanti, troppi morti e sfollati ma anche simbolo di voglia di ricominciare, volontà di ricostruzione; una ricetta dalle origini contadine a base di guanciale amatriciano e formaggio pecorino, sugo preparato dai pastori con gli ingredienti a loro disposizione sulle montagne quando seguivano le greggi nel periodo della transumanza.

LA CAPITALE ED I COMUNI INTORNO ROMA

ab76fbc772e5a5ac912607ccd5c1017dSono numerose, dunque, le località in tutta Italia dove in questi giorni e nei prossimi si cucina e verrà servita la pasta all’Amatriciana per raccogliere fondi per i terremotati.
Molti i locali ed i ristoranti a Roma che partecipano alla generosa iniziativa solidale. Tanti i comuni intorno Roma, come la Capitale stessa; ricordiamo  l’iniziativa di grande successo fatta a Monterotondo.

Associazione Culturale Sagra delle Rose, Amatriciana Solidale venerdì 2 settembre a Santa Lucia (Fonte Nuova), Via Palombarese

Pecora Nera Festival, a Guidonia: presente il 3 settembre con l’Amatriciana solidale.

Importante anche la presenza di Fonte Nuova, alle porte di Roma, con la protezione civile, sempre attiva e di grande cuore e professionalità.

Fonte Nuova ha pagato un prezzo molto alto, con tre vittime, la Signora Assunta, Nadia, giovane mamma, titolare di un negozio molto apprezzato e noto di frutta e verdura e suo figlio Francesco, di soli 10 anni.

A loro, alle loro famiglie,come  tutte le vittime dei Comuni colpiti, ci stringiamo con affetto profondo ed immenso dolore.

INIZIATIVA DEL COMUNE DI BERGAMO

Spaghetti, pomodoro, guanciale di Amatrice, olio di oliva extravergine, pecorino di Amatrice grattugiato, sale e 7 mila cuori anche per Bergamo; questa è la ricetta per una serata, quella di mercoledì 31 agosto, che si prospetta un successo nel segno della solidarietà; sono oltre 8 mila i bergamaschi che  lunedì sera si sono iscritti all’iniziativa “Amatriciana Solidale” (oltre 200 i volontari) a favore delle popolazioni terremotate promossa dal Comune di Bergamo con la Federazione Cuochi italiani sezione di Bergamo, Aspan, il Consorzio tutela del Valcalepio e con il patrocinio di SlowFood e tante aziende che hanno messo a disposizione, gratuitamente, le materie prime, le stoviglie e le attrezzature da cucina, i tavoli, le sedie.
Mercoledì sul Sentierone si cena con il contributo minimo di 10 euro per gli adulti e di 5 euro per i bambini e il ricavato sarà totalmente devoluto alle popolazioni del Lazio e delle Marche colpite dal sisma.

L’intero mondo della scuola, è invitato alla partecipazione.

Pizzo Calabro, La Darsena a Milano,Senigallia, Rimini e Riccione, Lecco, tante sono le iniziative che in queste ore si stanno moltiplicando a sostegno dei nostri connazionali che hanno perso tutto, ma non i luoghi dell’anima. Dopo il dolore di questi giorni, nulla sarà più lo stesso perdendo i propri cari ma la parola d’ordine sarà quella di rendere gli edifici più sicuri, sarà quella di”ricostruire“, preservando i centri storici, rispettando l’attaccamento alle case antiche, in quel fortissimo rapporto affettivo che fa parte della nostra storia, della nostra natura umana, della nostra identità e della nostra memoria storica.

Non c’è futuro senza passato.

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