Snack tossici per cani, negli USA tornano sugli scaffali dei supermercati

canemangiaENPA: In Italia applicare il principio di precauzione

Dal 2007 ad oggi avrebbero causato la morte di circa 600 cani e l’intossicazione di altri 4.500 ma, nonostante non si sia ancora riusciti a capire cosa abbia provocato questa vera e propria strage, gli snack potrebbero tornare in commercio (sono stati ritirati circa un anno fa). Infatti, secondo quanto appreso dall’Enpa, due delle marche sotto accusa saranno nuovamente disponibili sugli scaffali dei supermercati a partire dal prossimo mese. Invece di applicare il principio di precauzione e bandire tali prodotti fino a quando non verrà fatta luce su cosa abbia ucciso e intossicato gli animali, la FDA (Food and Drug Administratrion) ha dato luce verde al loro ritorno nei circuiti commerciali.

Una decisione, questa, che è stata accolta tra le polemiche e con scetticismo non solo dai proprietari dei pet e dalle associazioni protezionistiche, ma dagli stessi veterinari; alcuni dei quali hanno detto di volere accedere agli studi clinici che dimostrano che gli snack sono innocui. Dal canto loro, le ditte produttrici negano qualsiasi legame tra i loro prodotti e le patologie riscontrate negli animali, mentre la FDA ha detto di non poter mantenere il bando perché non vi sarebbero prove circa la presenza di agenti contaminanti. Al riguardo, fonti di stampa statunitensi sostengono che, dopo il bando temporaneo, i casi, pur non essendo scomparsi del tutti, hanno seguito una parabola discendente.

Resta comunque il fatto che molti animali dopo aver mangiato gli snack o sono morti o sono stati salvati all’ultimo minuto, né è dato sapere cosa si siano detti la FDA e le imprese produttrici nei loro incontri sul tema. La prima ha reso noto che le aziende non hanno di bisogno di alcun permesso speciale per commercializzare gli snack, mentre le seconde hanno assicurato di avere previsto i più rigorosi controlli sui loro prodotti, alcuni dei quali fabbricati in Cina.

«Buon senso vorrebbe che si applicasse il principio di precauzione: quand’anche vi fosse una percentuale molto bassa di probabilità circa l’esistenza di un legame tra gli snack e l’intossicazione dei pet, essi andrebbero immediatamente ritirati dal mercato. Non si può mettere a repentaglio la vita di milioni di animali in nome del profitto», commenta il direttore scientifico dell’Enpa – Ilaria Ferri -, che prosegue: «Si facciano tutti gli esami del caso, se ne rendano noti i risultati, si escluda al 100% la pericolosità di tali prodotti e solo allora si dia il via libera alla commercializzazione.»

«Sono molto preoccupata per quanto sta accadendo negli Stati Uniti – conclude Ferri -. E lo sono anche per il nostro Paese perché, con la globalizzazione dei mercati, è possibile che gli snack sospetti arrivino anche da noi. Per questo torno a chiedere controlli serrati al Ministero della Salute e l’applicazione del principio di precauzione per salvare le vite di tantissimi animali.»

fonte: enpa.it

foto: baublog.it

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