Seconda settimana al Giro d’Italia, i favoriti ora sono tre

Seconda settimana al Giro d’Italia. Dopo quindici tappe la maglia rosa è sulle spalle di un outsider, Richard Carapaz: L’ecuadoriano ha distanziato lo sloveno Primoz Roglič di 47 secondi e Vincenzo Nibali di 1’47”. Molto scarse sembrano le speranze di recupero di Mikel Landa e Miguel Angel Lopez. Gli scalatori spagnoli, infatti, sono distanziati rispettivamente di 3’15 e di 5’55.

Analoga la situazione del britannico Simon Yates, a 5’24 dalla maglia rosa. Il romano Valerio Conti che, alla conclusione della prima settimana aveva indossato la maglia rosa, è stato inesorabilmente risucchiato nelle retrovie. Gli esperti considerano Carapaz ancora troppo immaturo per conservare il primato dalla seconda settimana sino al traguardo finale. Ma, per quanto ha fatto vedere negli ultimi giorni, non può essere escluso dal pronostico.

Due cronometro e alcune importanti salite nella seconda settimana di corsa

La seconda settimana è iniziata con due tappe di pianura nelle quali gli sprinters erano destinati a farsi onore. Così è stato. L’11a tappa Ravenna-Modena è stata vinta in volata dal francese Arnaud Démare. Secondo, ancora una volta il nostro Elia Viviani. Il giorno dopo, nella tappa Carpi-Novi Ligure, nuova volata. Vittoria dell’australiano Caleb Ewan davanti a Démare e al tedesco Pascal Ackermann. Viviani, solo quinto e in non perfette condizioni fisiche, si arrende e lascia la corsa.

Giunto nei luoghi cari ai due “campionissimi” Coppi e Girardengo, il giro ha offerto la durissima 13a tappa, Cuneo-Pinerolo, con arrivo in salita, la prima per gli scalatori puri. Lo stesso percorso di una delle più grandi imprese di Coppi, anche se con un paio di colli di meno. Una fuga di gruppo ha consegnato la tappa a Cesare Benedetti e la maglia rosa allo sloveno Ian Polanc che la ha sfilata al compagno di squadra Conti. Secondo in classifica era posizionato Roglic a 4’05, con distacco immutato da Vincenzo Nibali. Dietro, il duo iberico Lopez e Landa, guadagnavano 28’ sui due favoriti.

Nella successiva tappa, Pinerolo-Ceresole Reale, anch’essa dedicata agli scalatori, il russo Ilnur Zakarin ha tagliato per primo il traguardo. Landa è giunto secondo, staccato di 1’19”. Terzo, l’ecuadoriano Carapaz a 1’37”. Roglic e Nibali a 2’17. Polanc, distaccato di 4’39” dal vincitore, ha conservato per l’ultima volta la maglia rosa.

Il giorno dopo, si è giunti a Courmayeur. Dopo le scalate di Verrogne e San Carlo, il semi sconosciuto ecuadoriano Richard Carapaz ha fatto vedere di che pasta è fatto. Ha così conquistato tappa e maglia rosa. Il britannico Yates, giunto secondo, ha guadagnato 26 secondi su Nibali. Questi, grazie a un abbuono ne ha guadagnati altri quattro su Roglic. Infine, domenica: un’ulteriore selezione.

Nella tappa Ivrea-Como, infatti, sono andati in fuga alcuni corridori, regolati sul traguardo da Dario Cataldo. Dopo la dura salita di Sormano, però, Nibali si è reso conto che Roglic denunciava qualche difficoltà. Si è quindi lanciato in discesa, portandosi appresso Yates e Carapaz. Lopez e Landa, presi in contropiede, hanno perso altri 25 secondi in classifica. Più consistente il ritardo di Roglic da Nibali (39 secondi). Ora i due sono separati da un minuto esatto, ancora in favore dello sloveno.

Carapaz vuole dar ancora fastidio a Nibali e Roglic

Il 28 maggio, dopo un altro riposo, ci sarà il durissimo tappone con arrivo a Ponte di Legno. Il programma prevede la scalata dei “mitici” Gavia e Mortirolo. Le condizioni del tempo, tuttavia, sembrano proibitive e ancora non si sa se il percorso potrà essere rispettato. In dubbio è la scalata del Gavia, ricoperto di neve. Gli organizzatori hanno fatto sapere che, al peggio, sarà sostituito da un’altra vetta, comunque meno impegnativa. Poi ci sarà ancora un arrivo in salita, nella ventesima tappa che giunge alla Croce d’Aune. Infine i 17 km finali della crono di Verona.

La maglia rosa in carica, Richard Carapaz, ha staccato i più forti a Pinerolo, approfittando della sua condizione di outsider. Il giorno dopo, però, in un’altra tappa di salita, ha dato nuovamente 30” di distacco a Roglic e Nibali. Infine, domenica, ha resistito all’attacco di Nibali, guadagnando anche lui 39” su Roglic. Da quanto ha fatto vedere negli ultimi giorni, quindi, le montagne non gli danno fastidio.

Di qui a considerarlo tra i favoriti per la vittoria finale ce ne corre. Tenuto anche conto che, nella cronometro di Verona, potrebbe perdere un buon minuto e mezzo da Roglic e una quarantina di secondi da Nibali. Ammesso e non concesso che riesca nuovamente a rintuzzare gli attacchi di Nibali la sua eventuale vittoria sembra già sul filo. Vincenzo Nibali, in quest’ultima settimana, non potrà far altro che attaccare e sicuramente attaccherà.

Per quanto riguarda Roglic, tutto dipenderà dalle sue condizioni fisiche. Se la defaillance di domenica è stata solo una distrazione, ha ancora un discreto margine di vittoria. Diversamente, per lo “squalo” Nibali, ci sarà da affondare i denti.

Fonte foto: Sport Mediaset

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