Roma scordata, parchi pubblici in stato di abbandono – Nuova inchiesta sul degrado della capitale

La nostra rubrica, giunta oggi alla 23° puntata, vuole gettare un occhio sui parchi pubblici romani. Per dovere di cronaca dobbiamo dare atto alla Giunta Raggi che molto si sta facendo per riqualificare il verde pubblico; sempre più spesso vediamo per la città squadre di operai che puliscono, tagliano erba e risistemano aiuole, giardini e parchi, ma molto resta ancora da fare. Ed è proprio per sollecitare gli organi capitolini preposti che questa rubrica denominata “Roma scordata” è stata ideata ed è così seguita da voi lettori: evidentemente mette l’obiettivo nelle piaghe che ancora affliggono la capitale.

Oggi ci occupiamo di un parco pubblico che si trova a Primavalle in  Via Alessio Ascalesi: il Parco Anna Bracci. Per chi non lo sapesse questo parco è stato dedicato in ricordo di un omicidio accaduto nello stesso quartiere il 18 febbraio 1950: una bambina dodicenne, appunto Annarella Bracci, che abitava nella stessa via dove oggi sorge il parco a lei dedicato, scomparve e solo dopo molti giorni venne ritrovata cadavere in un pozzo a Torrevecchia. L’omicida non venne mai trovato. Ebbene la povera bambine se vedesse le condizioni del “suo” parco ne rimarrebbe scandalizzata.



Cominciamo con la recinzione che rischia di cadere addosso ai visitatori e dalle panchine, divelte dai solito vandali o arrugginite e quindi con gli schienali caduti a terra (foto sopra). Ma la cosa che maggiormente indigna i residenti è che molto prima di maggio 2018 vennero i giardinieri che effettuarono molte potature e che sono rimaste da quasi un anno a terra, ammucchiate e ricettacolo di topi con rischio incendi  per tutta l’estate (foto sotto) e che impediscono l’accesso in una delle entrate.



Se invece guardiamo i cestini (foto di copertina) c’è da restare inorriditi…. Ma da quanti mesi l’Ama o il servizio giardini non li svuota?

Infine un’ultima foto sulle scritte che macchiano panchine ed arredi: un vero scempio dei soliti grafomani, deturpano un piccolo parco che, se fosse ben tenuto, sarebbe un piccolo gioiello e forse farebbe sorridere i coetanei della povera Annarella.

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