Roma scordata: Auditorium Pineta Sacchetti. Quanto ancora dovremo aspettare?

Continua la nostra “ricognizione” sulle opere dimenticate nella città eterna, che il nostro giornale ha voluto chiamare “Roma Scordata”, giunta con oggi alla ottava puntata. Vorremmo soffermarci sulla assurda vicenda dell’Auditorium di via della Pineta Sacchetti, angolo via Albergotti. Una sorta di favola con un brutto epilogo.

La “storiaccia” inizia nel 2003 quando si dette avvio alla progettazione e poi alla costruzione di un manufatto per adibirlo a sala concerti, musica e spettacoli teatrali. Una ghiotta occasione per  i quartieri circostanti. Il Municipio XVIII,  vinse un bando provinciale, era allora presidente della Provincia Silvano Moffa di Alleanza Nazionale, ma successivamente all’avvio dei lavori questi si interruppero per mancanza di fondi.

Trascorsero ben dieci  anni durante i quali alla fine  i lavori terminarono. Fino a quel momento erano stati spesi ben due milioni di euro.  Ma la struttura non vide mai una inaugurazione. Durante la gestione delle giunte di centro-sinistra, sia capitoline e sia del Municipio stesso, la struttura entrò in una fase letargica. In pratica fu abbandonata e dimenticata.

Finì così in stato di disuso e mèta di senza tetto. Al suo interno, nel 2011,  una ragazza venne violentata da alcuni suoi coetanei a riprova che le opere o i cantieri non possono restare in stato di abbandono e senza recinzioni che ne impediscano l’ingresso a chiunque. L’attuale Giunta Cinque Stelle aveva programmato una inaugurazione all’inizio del 2017 e per questo fervevano i preparativi con gli ultimi ritocchi.

Si trattava di mettere a norma la struttura, poiché in tanti anni di disuso essa aveva subito i danni dell’incuria e del tempo. Ma, presumibilmente, un deprecabile errore umano, durante questi lavori di ammodernamento, permise ad un incendio di svilupparsi proprio sulla sua cupola dotata di pannelli di guaina e rame. Era la mattina del 30 novembre 2016.

Il fuoco venne spento dopo ore di lavoro dei vigili del Fuoco. Da allora la struttura giace in un deprecabile abbandono. E se pure esistono progetti per un restauro e ripristino di tutte le parti danneggiate ora fa brutta mostra di se proprio dinanzi al capolinea di molti autobus, sui quali turisti e romani possono osservare questo manufatto incenerito, emblema di una città che non riesce ad imprimere una svolta di efficienza e pronto ripristino di opere danneggiate o dimenticate.

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