Riforma Gelmini, il si tra scontri e polemiche

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E’ terminata pochi minuti dopo le 20 la sofferta riunione a Montecitorio per approvare la Riforma Gelmini.  307 i voti a favore, 252 quelli contrari( provenienti da Pd, Idv, Udc e Liberal democratic) e 7 gli astenutii. Il ddl necessita ancora dell’approvazione definitiva, ma il  ministro Gelmini si ritiene speranzoso che questo possa avvenire in tempi brevi. Al termine della riunione il ministro si dichiara soddisfatto e spiega che le proteste, che da giorni si tengono in tutta Italia, sono infondate ed il tempo dimostrerà come questa riforma sia necessaria e vantaggiosa. Mentre nelle infuocate aule di Montecitorio si svolgeva la riunione del Senato, all’esterno Roma ( come il resto dell’Italia) è stata invasa da manifestazioni di studenti e ricercatori per l’ennesima protesta contro una riforma considerata tutt’altro che positiva. Tra i punti salienti emerge la norma anti-parentopoli, approvata sia dalla maggioranza che dall’opposizione ( ad eccezione dell’Idv): parenti e affini, fino al quarto grado, di professori, direttori o consiglieri di amministrazione di un ateneo saranno esclusi dalla chiamata per quella stessa struttura dove essi lavorano.   Il premier ha commentato che la riforma è stata studiata e modificata per renderla ottimale. Berlusconi si dichiara, inoltre,  soddisfatto per il risultato raggiunto e commenta così le proteste studentesche:« Gli studenti veri sono a casa a studiare». L’opposizione ritiene impressionante la militarizzazione a cui ieri è stata sottoposta Roma e ritiene che il ministro Maroni abbia gestito male l’ordine pubblico. Maroni commenta le accuse dicendo che era necessario per evitare un attacco ai luoghi sacri della democrazia.

di Redazione

Foto: http://www.impresalavoro.eu

 

 

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