Raggi Sindaco di Roma, perché no?


58623236ad31b380f95686035f45be59Con il suo 35% Virginia Raggi del M5s è stata votata come sindaco di Roma e al ballottaggio troverà un Giacchetti  del PD (24%) che con molta apprensione e rischio è riuscito ad arrivarci.

Tutti si chiedono cosa succederà, visto e considerato che l’elettorato di destra sembra fuori dai giochi. Sarà una battaglia all’ultimo voto o alla fine l’elettorato romano, quello che andrà a votare, più per curiosità che per convinzione sceglierà la Raggi?

Certo qualcuno dice che la Raggi non ha esperienza per fare il sindaco di Roma, come se Giacchetti ce l’avesse. Forse il PD si può appoggiare alle “note” cordate economiche cosa che il M5s non ha, e si affannerà in tutti i modi per chiamare a raccolta i militanti per “portarli” a votare.

Il problema vero però, è che l’M5s ha raccolto forti consensi in quartieri periferici una volta territorio sicuro del PD, e difficilmente gli elettori abbandoneranno la Raggi per tornare a votare  PD. 

A destra, come sempre, finisce tutti contro tutti. A Giorgia Meloni bastava poco per superare il PD e arrivare al ballottaggio, e la scelta di Berlusconi di puntare su Marchini non ha assolutamente pagato. Qualcuno sospetta che il Sulfureo ex Cavaliere abbia fatto apposta a spaccare il centro destra, per poi riversare i voti di Marchini su Giacchetti, favorendo così Renzi. Tutte ipotesi che andranno verificate nei prossimi giorni.  

Di fatto, a moda italica, tutti a saltare  sul carro del vincitore, ovvero della Raggi, e sicuramente aspettiamo un intervento del “guru” Grillo che dirà la sua e ordinerà ai Pentastellati cosa fare.

La domanda a questo punto è: conviene all’M5s avere il Sindaco di Roma con il rischio di bruciarsi? Certo una nuova forza politica può essere dirompente, non avendo legami con il passato, ma siccome governare una città, e parliamo di una delle città più complicate d’Europa,  non è non è certo facile e il rischio di fallire clamorosamente è dietro l’angolo.

Visto è considerato che il voto all’M5s è un voto di “cambiamento”, non piace il termine di “protesta”, mettiamoli alla prova e vediamo cosa sapranno fare. Quindi ben venga Virginia Raggi, se poi le cose non vanno come si vorrebbe, è vietato recriminare.

di Gianfranco Marullo  

 Fonte foto: Ansa

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