“Quel bravo ragazzo” di Ali Sonloby

killer monacoSul web sono apparse le prime foto delle giovanissime vittime di Monaco. Ci sono anche quelle dell’omicida Ali Sonloby. Lo ritraggono sorridente, in una indossa una felpa con cappuccio, in un’altra è in camicia bianca. Sembra un bravo ragazzo, tranquillo e perfino fiero di sé. Ma chi era questo giovane apparentemente normale e perché ha commesso un atto così terribile? La polizia di Monaco ha reso note nuove informazioni. Vediamo

Ali Sonloby era nato e cresciuto a Monaco di Baviera

Aveva un fratello e insieme a lui viveva con i genitori, entrambi iraniani. Il padre faceva il tassista, la madre la commessa. Il giovane aveva la doppia cittadinanza. Frequentava un istituto tecnico ma a scuola aveva avuto problemi. Nel 2012 era stato vittima di bullismo da parte dei compagni di classe. Soffriva di disturbi d’ansia e di depressione ed era in trattamento psichiatrico. Era anche stato in ospedale per circa due mesi.

Negli atti della polizia il suo nome era stato registrato, ma solo come vittima. Nel 2012 perché aveva riportato ferite durante una colluttazione, un’altra volta perché era stato vittima di un furto.

Pianificava la strage almeno da un anno

unnamedNella sua stanza sono stati trovati diversi articoli di giornale relativi alla strage di Winnenden dove, nel 2009, uno studente 17enne aveva preso d’assalto il suo liceo e ucciso 15 persone prima di suicidarsi. Ali Sonboly si era persino recato a Winnenden per scattare delle fotografie. La cittadina dista circa 300 km da Monaco. Gli piacevano i videogiochi violenti. La polizia nella sua stanza ha anche trovato il libro “Amok im Kopf. Warum Schüler töten” dello psicologo americano Peter Langman. La traduzione letterale del titolo è “Ossessione omicida. Perché gli studenti uccidono”.

Amok o Amoklauf

Il termine Amok indica una sindrome tipica delle regioni del Sud-est asiatico. È usato per descrivere una condizione temporanea di furia violenta e omicida. L’esplosione dell’Amok nasce da un’offesa ricevuta e vissuta come intollerabile o, anche, dall’accumulo di tensione legato all’aver sopportato offese reiterate.

La pistola

La pistola usata da Sonboly è una Glock 17 calibro 9 semi-automatica che, probabilmente, si è procurato in rete. Si tratta di una pistola molto comune, utilizzata anche dall’esercito austriaco e dalla marina tedesca, e che dispone di un caricatore con molti colpi. Nello zaino del giovane sono stati trovati circa 300 munizioni. La Glock 17 è stata usata nel massacro di Erfurt nel 2002, quando un uomo di 19 anni sparò a 16 persone e poi si uccise. Anche Breivik, il pluriomicida norvegese, possedeva una Glock 17, ma l’aveva acquistata legalmente.

Olympia Einkaufszentrum

post trappola

Prima di commettere la strage, Sonboly ha cercato di attirare il maggior numero di giovani nel McDonald presso il centro commerciale Olympia Einkaufszentrum. Spacciandosi per una ragazza ha aperto su Facebook una falsa registrazione e ha scritto: “Venite, oggi alle quattro, al Mac Donald davanti al centro commerciale … offro io, se non prendete cose troppo care”.

Foto: tgcom24

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