Quartiere Coppedè, luogo fuori dal tempo, nascosto nella Roma di oggi

Coppedè 1A ridosso dei quartieri Trieste – Parioli di Roma, a pochi passi dal traffico di via Salaria e dalla storica discoteca Piper, si trova un piccolo insieme di strade ed edifici che racchiude magia, esoterismo ed Arte come pochi altri luoghi. E’ il Quartiere Coppedè, che prende il nome, unico caso al mondo, dal suo ideatore Gino Coppedè !

La sua genesi è da posizionarsi nel periodo che va dal 1909 (all’epoca del Sindaco Ernesto Nathan) al 1927, morte del Coppedè. Anzi il suo completamento avvenne anche successivamente a questa data grazie a Paolo Emilio Andrè.

Cosa ha di speciale questo quartiere ancora oggi a distanza di 100 anni dalla sua creazione ?

Coppedè 3Ad inizio del 1900, l’edilizia italiana e romana era attivissima dapprima con l’architettura Umbertina e poi con lo stile Liberty. Il neo-barocco imperava ed il Lungotevere prendeva il suo connotato attuale con gli alti bastioni.

Su incarico della Società Anonima Edilizia Moderna, fu commissionata al Coppedè la creazione di una zona abitativa intensiva ma di alto profilo, con abitazioni dotate dei migliori confort del tempo.

Egli inventò la suddivisione in zona notte e zona giorno, spinse l’uso del parquet nei saloni, così come l’utilizzo di mosaici e ceramiche in stile pompeiano internamente ai bagni. Diffusi i marmi nelle cucine e le caldaie di rame interne agli appartamenti. Citofoni erano stati pensati per il dialogo tra la portineria e gli appartamenti. Infine per la prima volta l’ascensore era stato realizzato per coprire tutti i piani, incluso il garage.

L’architetto intendeva rafforzare il consenso già ricevuto a Genova con una simile iniziativa.

Coppedè 4Coppedè lascio spazio alla sua più ampia creatività, inserendo innumerevoli decori e richiami al misticismo, alla religione, alla sua Firenze, a Venezia. La Commissione Edilizia gli rese la vita difficile e gli impose cenni alla Classicità Romana. Ecco quindi apparire sui progetti dei suoi palazzi enormi Archi, lo stemma dei Medici, le api simbolo dei Barberini, la Madonna con il Bambino, Angeli e maschere. Simboli esoterici (gallo, salamandre, ragni) e scientifici come le Meridiane sono visibili nei portoni e sulle facciate di palazzi e villini.

Il Progetto prevedeva 18 palazzi e 27 edifici tra palazzine e villini, massimamente convergenti verso la centrale Piazza Mingio, arricchita dalla stupenda Fontana delle Rane. La realizzazione completa non rispecchierà in toto questo piano per le forti resistenze e condizionamenti della Commissione Edilizia ed i limiti del Piano Regolatore.

Per i visitatori che vogliano godere della bellezza di questa creazione, giunta ai nostri giorni con i segni del tempo ma ancora fascinosa ed unica nel suo genere, l’inizio del percorso non potrà che essere il passaggio sotto l’imponente arco che unisce i due Palazzi degli Ambasciatori. L’importante lampadario in ferro battuto e la bellissima Madonna con Bambino sono il benvenuto del quartiere. Sotto l’arco è inciso in forma di ringraziamento, il nome di Coppedè.

In lontananza si staglia la Fontana delle Rane, vero centro nevralgico nell’idea dell’architetto, intorno a cui sono presenti i palazzi più noti e brillanti del quartiere : il Villino delle Fate, il Palazzo del Ragno e l’edificio che oggi ospita gli uffici che regolano i rapporti commerciali tra Italia e Polonia.

Coppedè 2Scendendo verso via Brenta, altri villini ricchi di decori e simboli accompagnano l’occhio ed i passi del visitatore. Alcuni di questi edifici sono oggi adibiti ad Ambasciata come quelle del Marocco, del Sud Africa e della Bolivia.

Visitare il Quartiere Coppedè, possibilmente al seguito di una buona Guida Turistica, è esperienza unica e veramente speciale, per gli amanti dell’arte o anche per i semplici curiosi di un angolo magico di Roma.

Purtroppo il complesso pensato da Coppedè è stato, ed è ancora ai nostri giorni, oggetto di trascuratezza ed oltraggio da parte di incivili e a volte delle Amministrazioni pubbliche.

Coppedè 5Gli ospiti del vicino locale Piper, hanno più volte arrecato danneggiamenti ai vicini stabili una volta in preda all’alcool o altri peggiori stordimenti. Le facciate degli edifici presentano chiari i danni dovuti all’aggressione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento. Il parcheggio selvaggio penalizza la vista di Palazzi e Villini, edifici caratterizzanti del quartiere.

In ultimo ma forse come parte più rilevante del disinteresse per questa oasi di Arte, la Fontana delle Rane versa in un chiaro stato di degrado e meriterebbe un adeguato restauro.

Molte Associazioni Culturali propongono visite ed eventi nel Quartiere Coppedè (Bellezze di Roma, Made in Roma) e tanti turisti si mettono in coda per conoscere di più di questo luogo fuori dal tempo, nascosto nella Roma di oggi.

E’ un bene da proteggere e da preservare alle future generazioni!

Coppedè 6

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