Quanto è bello il sesso “veg”

Uno dei luoghi comuni più infelici, rivolto a chi sceglie un’alimentazione a base vegetale, è che questo tipo di dieta “inibisca” gli impulsi sessuali.

Nulla di più sbagliato!

La retorica associata a tali false credenze etichetta i vegani come “sessualmente” apatici, devianti, falliti, scarsamente attivi e privi di energia, cosa che ha dato vita al neologismo “vegansexual“, per contrapporre la loro a sessualità a quella dei “mangiatori di carne”.

Il sesso tra vegani

A parte le tesi farlocche sulle scarse prestazioni dei vegani, c’è da dire che effettivamente esiste una vegansessualita’. Essa di fonda su una comunione di interessi ed ideali che non possono prescindere dall’etica vegan, e che incide indubbiamente sulla qualità del rapporto sessuale.

A sostenerlo è uno studio pubblicato a maggio da Annie Potts, ricercatrice presso l’Università di Canterbury e direttrice del New Zealand Center for Human-Animal Studies.

La dottoressa ha intervistato 157 vegani e vegetariani (120 dei quali donne) sull’argomento “cruelty free”, e la domanda “sesso senza crudeltà“, sul “rifiutare i mangiatori di carne come partner intimi”, ha evidenziato alcuni particolari curiosi.

Il risultato della ricerca

Molti intervistati hanno espresso la loro ripugnanza anche solo al pensiero di baciare i cosiddetti “cadaveriani”. “Non riuscivo a pensare a baciare le labbra che permettessero a pezzi di animali morti di passare tra di loro“, ha dichiarato una donna vegana di 49 anni di Auckland

Per alcuni, è una questione di odore. “I corpi non-vegetariani hanno un odore diverso dal mio“, ha sottolineato una quarantunenne vegana di Christchurch.  “Dopotutto, sono letteralmente sostenuti attraverso carcasse – la carne assassinata di altri”.  

Anche la fondatrice e presidente della PETA, Ingrid Newkirk, concorda sul fatto che i vegani abbiano un odore più fresco: “c’e la scienza per dimostrarlo”, dice.

Per altri, il gap fra valori condivisi e codici morali è talmente ampio da non consente una relazione con un “mangiatore di cadaveri”.

Ma torniamo al discorso della sessualità

Anche il sito di relazioni extraconiugali IllicitEncounters ha fatto le sue piccanti ricerche. 

Dopo aver intervistato 1.000 dei suoi membri, relativamente alle attività sessuali e dieta, ha stabilito che vegani e vegetariani hanno una vita sessuale più felice e fanno l’amore più spesso dei mangiatori di carne.

Dei 500 vegetariani intervistati, “l’84% ha dichiarato di essere soddisfatto della propria vita sessuale, rispetto al 59% dei 500 mangiatori di carne. I vegani (che costituiscono il 38% dei vegetariani intervistati) amano ancora di più la loro vita amorosa, con il 95% di loro che afferma di essere felice a letto”.

E ancora: “più della metà dei vegetariani (57%) ha affermato di fare sesso tre o quattro volte alla settimana, mentre quasi la metà dei mangiatori di carne (49%) ha fatto l’atto solo una o due volte alla settimana”.

La maggior parte dei vegetariani (59%) si descriveva come donatrice a letto piuttosto che come acquirente, rispetto a solo il 35% dei mangiatori di carne.

I mangiatori di carne non fanno l’amore abbastanza regolarmente, questo è probabilmente un altro motivo per cui sono egoisti a letto“, si legge sul sito.  

Nella top list stravincono i veg quanto a desiderio di: “pomiciare (92%), preliminari (88%), parolacce (48%) e persino schiavitù (26%) rispetto ai mangiatori di carne (79%, 68%, 35% e 15%, rispettivamente)”.

Cosa influisce sul sesso?

Poiché i vegetariani e vegani mangiano cibi noti per le loro proprietà afrodisiache, ovviamente sono più eccitati”, scrive IllicitEncounters.com.  Si va dal “Maca – un ortaggio a radice peruviano -alle foglie di fieno greco, ginseng, anice. Ci sono una miriade di diverse verdure che sono degli afrodisiaci naturali, che promuovono l’eccitazione sessuale.”

In effetti le spezie, largamente usate dai veg, sono da sempre note per i loro effetti afrodisiaci. Ciò è dovuto alla presenza di una serie di sostanze che migliorano la circolazione, stimolano i sistemi ormonali e sono ricche di vitamine e amminoacidi che contribuiscono a rafforzare il corpo e quindi anche la potenza sessuale. Inoltre il loro aroma è già di per se stesso un afrodisiaco.

Un salto nel passato

Il termine afrodisiaco deriva dalla dea greca Afrodite, protettrice dell’amore, della bellezza, della sessualità e della lussuria.

La connessione fra tavola e letto era chiara presso gli antichi greci, etruschi e romani.

Il medico greco Galeno (II secolo d.C.) consigliava ad esempio i pinoli come rimedi contro l’impotenza.

Gli antichi romani piantavano la rucola, ritenuta anch’essa afrodisiaca, vicino alle statue falliche innalzate in onore di Priapo.

Per loro, la parola cannella significava anche “caro” e “innamorato” e dava una accezione erotica all’amante focoso.

Nel Medioevo le spezie e le erbe aromatiche, utilizzate come medicamenti prima che come ingredienti nei cibi, divennero tra le sostanze afrodisiache più utilizzate. Addirittura era proibito coltivare la salvia nei monasteri, in quanto considerata un potente eccitante.

In effetti la salvia contiene tujone, una sostanza che ha effetti simili agli estrogeni.

La più efficace era considerata tuttavia la santoreggia, che svolge un’azione stimolante sulle ghiandole surrenali.

Gli alimenti a base vegetale sono inoltre ricchi di zinco e vitamine B, che possono aumentare la libido: banane, ceci e avocado, sono in cima alla lista.

Conclusioni

La dieta a base vegetale conferisce più energia, anche e soprattutto tra le lenzuola.

Provare per credere…

Foto di Анна Иларионова da Pixabay

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