Province, Pdl e Pd con le dita nella marmellata

Ci siamo, i due più grandi partiti nazionali, uno di governo e l’altro d’opposizione, sono stati beccati con le dita immerse nella marmellata. E si, mi riferisco proprio al Pdl e al Pd, che martedì scorso si sono rimangiati, come se niente fosse, una delle più importanti promesse elettorali, portata avanti per settimane dai propri leader di quel momento, prima delle elezioni politiche del 2008. Da una parte c’era Berlusconi, successivamente vittorioso e ora capo del Governo, e dall’altra Walter Veltroni che dopo la sconfitta abbandonò la segreteria del Pd a favore dell’attuale leader Pierluigi Bersani.  

Di seguito le dichiarazioni dei due leader: l’ANSA del 4 marzo 2008, relativa all’annuncio di Berlusconi e uno stralcio di intervista a Veltroni da Il Messaggero del 22 marzo 2008  

PDL: BERLUSCONI,COLLABOREREMO CON PD PER ABOLIZIONE PROVINCE

(ANSA) - ROMA, 4 MAR - Visto che l'abolizione delle province e' anche nel programma del Pd ''su questo potremmo collaborare,allo scopo di abolire le principali province dove esistono aree metropolitane''. Lo ha detto Silvio Berlusconi, leader del Pdl,ospite di 'SkyTg24 Pomeriggio'.(ANSA)

Il 22 marzo, intervistato dal Messaggero, Veltroni va addirittura oltre. E alla domanda su quali siano gli interventi «immediati, ancorché impopolari, indispensabili per fronteggiare l'emergenza economica», risponde: «Un intervento è la riduzione della spesa pubblica che per me significa cose concrete». Quali? «Riduzione dei costi della politica, abolizione delle province, livelli di efficienza nella pubblica amministrazione». Fonte Il Tempo

Ma veniamo ai fatti, martedì alla Camera dei Deputati l’Idv di Di Pietro ha presentato una proposta di soppressione delle Province convinti che l’abolizione di questi Enti pubblici, da tutti considerati superflui, venisse approvata senza problemi. Così non è stato. Hanno votato a favore della soppressione Idv e Terzo Polo mentre Pdl e Lega hanno votato contro. Tuttavia, pur se incredibile per il Pdl dopo le dichiarazioni in campagna elettorale, l’esito era prevedibile, almeno per la Lega, se il voto viene visto con l’ottica pregiudiziale del “se proponi tu, mio avversario, una legge buona per tutti, questa non va bene a prescindere”.  Perché, sostanzialmente, la stragrande maggioranza dei deputati  è soggetta alle direttive dei capi gruppo e, evidentemente, non ha interesse a votare una proposta di legge presentata da un avversario, a prescindere dalla proposta stessa. Sia essa utile o inutile al popolo. Questo motivetto lo ascoltiamo da anni ma purtroppo la realtà è questa: non ci si preoccupa di ciò che può essere utile al cittadino comune ma di ciò che è utile a mantenere la propria poltrona in parlamento e nel partito. E infatti, fino a l’altro ieri, tutti  parlavano di abolizione delle province perché troppo gravose per le spese dello Stato ma poi al momento dei fatti in tanti si sono opposti o astenuti dal decidere di tagliare queste spese superflue. Salta agli occhi e appare incomprensibile, imprevedibile e incredibile la posizione assunta dal Pd: astensione. Pertanto con 225 no, 83 sì e 224 astenuti la Camera ha bocciato la proposta che avrebbe abolito le 107 Province che ci costano 14 miliardi di euro. E allora mi chiedo: come si fa a credere ancora a questo genere di politici che in campagna elettorale ci tormentano per mesi su quello che sono e che farebbero e poi al dunque si rimangiano tutto quello che dicono, come al solito?  Se esistesse il Movimento Trasversale del Buon Senso, ne sarei il primo tesserato. Anche l’acronimo non sarebbe male: Moto TrasBuS. E’ vero, sembra la sigla di una società tramviaria ma che importanza ha un nome di fronte a queste angherie ed ipocrisie continue che subiamo?  

Enzo Di Stasio  

Foto: insiemeperoggiono.it

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