Pop Art: Andy Warhol, Roy Lichtenstein, fumetto e dipinto, gli esponenti massimi

Tanto si sta parlando in questi giorni  di David Bowie, perchè la sua morte è un evento planetario. Ma forse non tutti sanno che Bowie era un artista veramente completo, amante dell’arte, sia di quella contemporanea, pop, antica.

download (1)Un artista che spaziava dal teatro al cinema, dall’arte alla musica, mescolando, sperimentando, da avanguardista com’era; non tutti sanno della sua grande amicizia con un genio della pop art, come Andy Warhol, suo grande amico. La pop art (cosiddetta “arte popolare” ), voleva fare della pittura un oggetto di consumo alla stregua dei prodotti commerciali, come la Coca Cola, ma anche la Marilyn, sempre di Warhol.

J46ayC7G4R4Cj1ZpQ2e162Whaam! è uno di quei quadri più famosi di questo movimento artistico. Arte che oggi voglio e vogliamo approfondire, sempre per omaggiare questo grande artista e questi grandi pittori suoi amici, icone del movimento. Questo dipinto è di Roy Lichtenstein, si ispira ad una vignetta di un fumetto pubblicato su un giornalino nel 1962, che si chiamava All American Men of War. Si vede bene un caccia americano mentre lancia un missile contro un aereo nemico; in realtà esistono grandi differenze tra il dipinto ed il fumetto, anche per la grandezza stessa, il dipinto è lungo ben quattro metri. Lichtenstein non si è accontentato di ricopiarlo ma lo ha completamente trasformato. Nel fumetto, l’esplosione e le lettere hanno forme diverse, il cielo che era rosa è diventato blu. L’artista ha ridisegnato anche la fusoliera dell’areo, nel dipinto infatti si legge molto bene ed è evidente il distintivo dell’esercito americano.

2f0725f0Roy Lichtenstein ricorreva al fumetto per dipingere opere grandissime. Sottolineava così che quelle immagini avevano invaso ogni spazio ed erano ovunque, quasi un’invadenza ossessiva, in edicola, in farmacia, in qualsiasi negozio di alimentari, perchè i “comic books” erano un prodotto vendutissimo e di grande consumo.

Andy Warhol dipingeva i ritratti di Marilyn Monroe e le scatole di zuppa in serie; Roy Lichtenstein reinterpretava a modo suo le vignette dei fumetti. Entrambi si consideravano come semplici “macchine”, macchinari per riprodurre immagini. In questo mondo iper-industrializzato si consideravano “fotocopiatrici umane”.

Una bella, grande e triste provocazione. David Bowie spaziava anche in questo mondo, perchè l’arte era tutto, era denuncia, gioco, paradosso.

di Alessandra Paparelli

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